Il nome Dolcedorme forse è riferito al profilo della montagna che vista dal versante settentrionale sembra una donna distesa e addormentata, con i suoi 2267 mt di altezza , è la vetta più alta del massiccio del Pollino e del Sud Italia.
A proposito di dormire, hanno dormito poco i 32 trekker di TFN che alle 6 del mattino di domenica 5 ottobre , ancora al buio, sono partiti da Matera per “attaccare” la cima del Dolcedorme.
La nostra guida sarà Rocco Oliva, un veterano che in due anni è già stato in vetta 3 volte. Per me sarà la seconda volta, la prima, il 23 giugno 1995, insieme a due amici Pasquale e Fernando, che guidava. Salimmo dal Piano di Acquafredda sotto serra delle Ciavole, ricordo il terribile ultimo tratto.
Nel gruppo degli escursionisti ci sono dei volti nuovi, Rocco, Cosimo, e Francesco di Montescaglioso, Biagio e Daniele di Matera, inoltre è presente la famiglia Perrone con i piccoli trekker Sofia e Alessandro di 6 e 8 anni, i “meno giovani” del gruppo sono “zio” Giovanni e Eustachio “senza clbr” che di anni ne hanno 68 e 66, è presente anche Tex il cane “breton” di Franco , la mascotte del gruppo.
Alle 9.00 da Colle Impiso , zaino in spalla, inizia l’escursione forse più impegnativa dell’anno, fa molto freddo, per fortuna c’è poco vento, il sentiero è nella faggeta, si attraversano con un po’ di difficoltà due torrenti, la prima sosta alla sorgente di Rummo, la salita “ spezzagambe”, a pianoToscano ci aspetta il sole e, sorpresa,la prima neve che copre i piani e le cime tutt’intorno.
Attraversiamo i piani, immersi nella calda luce del sole, ci sono ancora i tanti cavalli, gli stessi che nella scorsa escursione erano a tratti nascosti dalla nebbia, i pini loricati di Serra di Crispo e Serra delle Ciavole in una atmosfera struggente e malinconica rendevano i piani di una bellezza tutta particolare….
Da Fossa del Lupo si sale di nuovo immersi nella faggeta, la neve sulle foglie dei faggi comincia a sciogliersi e al più piccolo soffio di vento ci facciamo la… doccia. Alle 12.00 siamo alla Sella tra il Pollino e il Dolcedorme sui 2000 mt., dopo una breve sosta inizia la parte più dura con l’attacco finale alla vetta .
Si procede in fila indiana, nella salita la fila si allunga, lo sforzo fisico è intenso, i più allenati sono avanti, Sofia ed Alessandro, eroici,non si fermano ed insieme ad altri procedono più lentamente, si passano alcuni piccoli valichi, le piccole discese fanno rifiatare, poi si ricomincia a salire. Alle 13,30 Eustachio “De Niro” è il primo ad arrivare in cima, seguito da Stephan, Angelica è la prima delle donne, alle 13,45 arriva il grosso del gruppo. Solo alcuni, tra cui i 2 bambini, sono rimasti appena più sotto.
Il panorama che si presenta a 360° è eccezionale, il cielo terso appena solcato da qualche nuvola, ci permette di osservare ad occhio nudo il golfo di Taranto, la piana di Sibari, quasi tutti i 2000 mt. , le montagne dell’Orsomarso, i paesi più vicini e lontani, le faggete che cominciano a colorarsi di giallo…
In cima, finalmente, la sosta ristoratrice, il buon vino di Giovanni, gli aneddoti di Eustachio, le risate di Angelica ( ci mancavano da troppo tempo), le firme con dedica sul registro del CAI di Castrovillari, le foto.
Alle 15,00 si riparte sullo stesso percorso dell’andata, la discesa è a prova di tendini e ginocchia , ma , va meglio della salita… Alle 18,45 quasi al buio, siamo alle auto. La crostata alle albicocche di Antonietta e la ciambella di Gabriella chiudono questa intensa giornata.
Un grazie a tutti i partecipanti, una menzione particolare a Sofia e Alessandro, sono stati bravissimi, un grazie particolare a Rocco, è la prima volta che ha condotto un gruppo ed ha scelto un percorso, lungo, difficile, ma bello e gratificante.
Alla prossima, Donato Casamassima