Svendita dei Boschi del Parco del Pollino: Alcuni Sindaci gettano la maschera

Italia Nostra, Gruppo Interregionale del Parco Nazionale del Pollino denuncia nuovamente la svendita e la distruzione dei boschi del parco nazionale del Pollino per ricavare biomassa. A rendersi protagonisti di questo preoccupante disegno di sfruttamento della natura, oggetto tra l’altro di una recente diffida del Presidente del Parco Nazionale del Pollino inviata a tutti i sindaci del parco su sollecitazione della Direzione Protezione della Natura del Ministero dell’Ambiente, questa volta sono proprio i primi cittadini dei Comuni di San Lorenzo Bellizzi, San Donato di Ninea e Laino Borgo che il 23 Novembre si sono dati appuntamento insieme a consulenti tecnici di parte, a San Lorenzo Bellizzi per contrastare il Referendum che si terrà il 30 novembre contro la cessione dei boschi comunali ad una societa privata. Il Referendum è stato promosso dalla cittadinanza di San Lorenzo di Bellizzi ed è sostenuto anche dal gruppo di minoranza presso il Consiglio Comunale.

Il Referendum chiede l’annullamento del contratto di cessione pluriennale alla società Emiliana – Romagnola “BioEnergy” di oltre 2.000 ettari di boschi comunali in cambio di compenso economico da conferire nelle casse comunali. La stessa società è in procinto di stipulare analogo contratto  presso il Comune di San Donato di Ninea, che sarebbe oggetto di indagini della magistratura, e si rese protagonista inoltre di un contratto, poi revocato, grazie all’opposizione dei cittadini, presso il comune di Orsomarso.

Italia Nostra Gruppo Interregionale del Pollino evidenzia come nel Comune di Laino Borgo l’ENEL sia in procinto di riattivare la centrale funzionante biomassa vegetale che necessita di quantitativi enormi di questo combustibile, pari ad oltre 380.000 tonnellate all’anno, che intende reperire nei boschi del parco nazionale.

Preoccupa il modo con cui oggi i primi cittadini, gettata la maschera, si coalizzino e scendano in campo e si dichiarino favorevoli a questo disegno non realmente eco-compatibile e distruttivo del patromonio ambientale che, oltre ad essere insostenibile, lascerebbe intravedere gli interessi energetici dell’ENEL intenzionata a riattivare la centrale a biomassa del Mercure di Laino Borgo, il cui sindaco si è più volte dichiarato favorevole alla riattivazione. La società con cui il Comune di San Lorenzo Bellizzi intende stipulare contratti di fornitura della biomassa e cippato, nel fare la parodia al Protocollo di Kyoto, fa rabbrividire perchè dimentica, così come pare non vogliano rammentarlo nemmeno i primi cittadini, che questi boschi ricadono all’interno del perimetro del parco nazionale del Pollino che le leggi tutelano e che dà la possibilità alla biodiversità rara, molte volte endemica, che lo caratterizza di sopravvivere giungendo alle prossime generazioni all’interno dei boschi rigogliosi di Calabria e Lucania, foreste vive che per qualcuno sono solo volgare biomassa.

Italia Nostra

Gruppo Interregionale Parco Nazionale del Pollino