Escursione lungo la costa marateota – da Maratea a Castrocucco

Domenica 22 marzo 2009

ATTENZIONE: L’ESCURSIONE POTREBBE ESSERE RINVIATA PER MALTEMPO (consultare il sito nelle prossime ore, oppure contattare i responsabili dell’escursione per maggiori informazioni)

Responsabili dell’escursione:

  • Cosimo Buono 328 8474201
  • Alba Tempone 349 2643356

  • Appuntamento: a Maratea, hotel La Tana – loc. Castrocucco, 21 marzo ore 19:00 per sistemazione nelle camere Le spese di viaggio fino a Maratea sono a carico dei passeggeri delle singole autovetture eri delle singole autovetture; mezza pensione in hotel
  • Partenza: 22 marzo ore 8:30 da Castrocucco con navetta CAB MAR escursione da Maratea Centro, c/o fontana Vecchia ore 9:00
  • difficoltà del percorso: il percorso non presenta particolari difficoltà tecniche; qualche tratto esposto s’incontra lungo il sentiero scavato nella roccia dalla Secca a Castrocucco
  • durata escursione: 6 ore circa
  • lunghezza del percorso: 18 km circa
  • dislivello complessivo: 450 m. circa salita, 620 m. discesa
  • grado di difficoltà: Escursionistica
  • approvvigionamento idrico: Maratea fontana vecchia, loc. Santa Caterina
  • abbigliamento e alimentazione: scarponcini da trekking, bastoncini telescopici, abbigliamento a strati, cappellino, protezione solare e mantellina parapioggia, pranzo a sacco (secondo le proprie abitudini e necessità – è preferibile cibo facilmente digeribile, leggero ed energetico), acqua  parcheggio dell’hotel.

Descrizione del percorso:

Dalla fontana vecchia di Maratea (320 m. slm) si segue viale Mandarini fino alla piazza Vitolo, s’imbocca via Pendinata e, percorrendo alcuni vicoli del centro storico di Maratea, con splendide vedute “aeree” dell’abitato, si raggiunge la strada per San Biagio (370 m.). S’imbocca il sentiero dei pellegrini, che sale con larghi tornanti immersi nella ricca vegetazione della macchia mediterranea, anfratti e grotte (vedi descrizione dell’area), nonché splendidi scorci sulla costa sottostante fino ad incrociare nuovamente la strada asfaltata (500 m. slm circa); si sale al borgo di Maratea vecchia, abbandonato e ormai ridotto a pochi ruderi; si raggiunge la statua del Redentore e si visita la chiesa di San Biagio (623/580 m.). Si ritorna all’incrocio della Contrada Santa Caterina e, trascurando gli incroci che conducono alle contrade montane di Massa e Brefaro, si segue l’ampia pista brecciata che, superato il cimitero, raggiunge numerose cave che sciupano lo stupendo scenario della costa, abbracciata dal golfo di Policastro.

Lo sguardo spazia da una parte verso i monti (Crivo, Coccovello, Ciagola, cime del Parco del Pollino e dell’Orsomarso) dall’altro verso il mare e lungo la costa dalla Campania (con Sapri dominato dal monte Bulgheria) alla Calabria (fino a Praia a Mare con l’isola di Dino). Si prosegue con lunghi tratti in discesa e pochi tratti in salita verso il monte Castrocucco, che si aggira ad Ovest. Si raggiunge la strada costiera (115m.) e s’imbocca un sentiero, poco evidente per la folta vegetazione di macchia mediterranea, che raggiunge la base di Punta Caina (30 m.), una delle numerose torri costiere a guardia del territorio. Tra leggi, cerri e roverelle, a due passi dal mare si percorre una pista che raggiunge la Secca (10 m. ca), ricca di calette; un sentiero che taglia le rocce a strapiombo sul mare consente di raggiungere l’ampia spiaggia di Castrocucco. Si percorre infine la stradina che raggiunge il borgo ed in breve il parcheggio dell’hotel.

Altre notizie su Maratea e d’intorni:

Maratea è l’unico comune della Basilicata ad affacciarsi sul Tirreno, per la precisione per 32 chilometri circa di costa alta e frastagliata.

Conta poco più di 5 mila abitanti e fa parte della provincia di Potenza. Oltre al centro storico, è articolata in varie frazioni, sia sul mare (Castrocucco, Marina, Porto, Fiumicello, Acquafredda), che sulla montagna (Santa Caterina, Brefaro, Massa).

La sua costa, incastonata in una magnifica posizione geografica ed ambientale, è variegata con la presenza di insenature e grotte, scogli e secche.

Numerose e caratteristiche le spiagge costiere. Davanti alla spiaggia nera emerge la piccola isola di Santo Janni, nei fondali intorno alla quale sono state rinvenute molte ancore.

Il territorio è carsico, caratterizzato da rocce carbonatiche del mesozoico o era secondaria, per cui numerose (oltre 50) sono le grotte, sia sopra che sotto il livello del mare, ancora oggi poco esplorate. Su tutte spicca la Grotta di Marina con stalattiti e stalagmiti.

Numerose sono anche le sorgenti, molte anche a livello del mare (la Secca) e le oltre 50 grotte marine e terrestri, ancora oggi poco esplorate, molte delle quali sono comunque di facile accesso.

In più, le montagne dell’entroterra (la più alta delle quali, il monte Coccovello, arriva ai 1505 m), arrivando con i loro costoni direttamente sul mare, creano un contrasto mare-monti unico, che dà vita a scorci visivi e panorami bellissimi.

Il paesaggio è inoltre caratterizzato dalla presenza di torri di avvistamento che furono costruite nel XVI secolo per difendersi dalle incursioni dei pirati.

La bianca statua del Cristo Redentore, come a Rio de Janeiro, sovrasta il centro storico e la costa da Monte San Biagio. Sul monte vi è il santuario di San Biagio, santo patrono della città. Sono ancora in piedi le mura delle case abbandonate del vecchio borgo medievale. Gli insediamenti abitativi furono realizzati sul monte sin dal VII secolo. Si formò così Maratea superiore, che ebbe a sua difesa un castello e costituì il nucleo della città fino all’XI secolo. Successivamente la popolazione si trasferì a poco a poco verso la valle creando nuovi abitati, il più importante dei quali fu Maratea inferiore, l’attuale centro storico.

La vegetazione della costa marateota è quella tipica della macchia mediterranea. Diffusissime le essenze profumate del mirto, del rosmarino, del mentastro e del finocchio selvatico. In prossimità del mare crescono spontanei i carrubi, l’olivastro e in molti giardini è coltivato il limone.

Nella parte montana, tutto il centro-storico è circondato da un grande carpineto. Si sale a piedi verso il Redentore attraversando una pineta. I pendii scoscesi ed i precipizi di Monte San Biagio sono ammantati di lentischi, ginestre e agavi. Più sopra la montagna si copre per lo più di verdi praterie, dove s’incontra l’erica e il timo, con rari appezzamenti coltivati per lo più ad uliveto.

Di questi tempi si possono ammirare rare fioriture di zafferanetto comune e di narcisi.

Scendendo verso il mare dal sentiero sul costone di Serra di Castrocucco, si attraversa una fresca pineta.

Bellissimo è il boschetto di alti lecci che si affaccia a mare a ridosso di Punta Caina. L’ultimo tratto che dalla spiaggia porta al borgo di Castrocucco è una strada che corre tra un filare di pioppi ed uno di cipressi che svettano su cuscini di trifoglio fiorito.

In più, a Marina, si trova un endemismo floristico degno di nota: la presenza, sulle rocce di Punta Caina, di una stazione puntiforme (l’unica presente in Basilicata) di Primula di Palinuro (Primula palinuri), un raro e protetto endemismo delle coste tirreniche, il cui fragile areale si presenta estremamente ridotto e puntiforme.

Per quanto riguarda la fauna, sull’isola di Santo Janni si registra un altro endemismo, di tipo zoologico, unico: il cosiddetto Drago di Santo Janni, una lucertola bruno-azzurra, che vive confinata sugli anfratti rocciosi dell’isolotto, sottoposta a specifiche tutele.

Misure di Protezione Ambientale

Per la protezione delle fitocenosi e dei preziosi endemismi sono state istituite nel territorio comunale ben tre aree SIC (Sito di importanza comunitaria), facenti parte della rete europea Natura 2000:

  • Acquafredda di Maratea (codice IT9210155)
  • Isola di Santo Janni e costa prospiciente (codice IT9210160)
  • Marina di Castrocucco (codice IT9210155)

Gli habitat di pregio, di interesse comunitario, sono i seguenti:

  • Praterie di Posidonia (Posidonion oceanicae), habitat prioritario (codice Natura 20001120) rappresentato sui fondali compresi nelle aree SIC
  • Grotte marine sommerse o semisommerse (codice Natura 2000 8330)
  • Scogliere con vegetazione delle coste mediterranee, con Limonium ssp. (codice Natura 2000 1240)