“ Si immagini un gigantesco anfiteatro di pareti fessurate e dentate al vertice, che si proiettano in alto per 3000 piedi davanti all’osservatore, sorgendo dalle voragini che sprofondano ai suoi piedi…”
1864 George Churcill botanico e scrittore
Dovevo dare un titolo alla settimana trascorsa da un gruppo del TFN in Val di Fassa nel Trentino. Ho scelto il titolo che lo scrittore Mario Rigoni Stern in un brano del suo libro “Dentro la memoria” dedica a Georg Winkler uno studente tedesco di 17 anni che, per primo, in un giorno di settembre del 1874 scalò la prima delle tre torri del Vaiolet .I sentieri ed i rifugi che conducono a queste torri, tra le più belle delle Dolomiti, sono stati l’obiettivo della prima escursione del gruppo. Quella che segue è una cronaca sintetica della bella settimana che abbiamo vissuto andando insieme alla scoperta del territorio, condividendo la gioia, le emozioni, la stanchezza…
18/7 Domenica
L’appuntamento è per il pomeriggio all’ hotel Belvedere di Vigo di Fassa, da Matera siamo partiti in auto o in treno, a cena ci siamo tutti, 28 partecipanti, alcuni non soci. Io con Lucia, Giovanni e Vittoria siamo già da tre giorni, e abbiamo fatto una buona conoscenza del territorio in cui ci muoveremo.
Il dopo cena, prevede un incontro, sarà una costante di tutte le sere, per parlare della escursione del giorno dopo e dei problemi riscontrati il giorno stesso. Dopo l’incontro una passeggiata alla scoperta del paese che ci ospita, la popolazione come seconda lingua parla il “ladino”, Vich ( Vigo in ladino) si trova a 1382 mt. è sede del più importante Museo ladino di tutta la valle. Nel centro di Vigo ci lasciamo coinvolgere in una serata danzante organizzata dal comune per i residenti e turisti. A seguire le altre sere ci sono stati spettacoli o concerti a cui spesso abbiamo assistito.
19/7 Lunedi
Iniziamo la settimana con una escursione impegnativa, ci porterà alle torri del Vaiolet ed al passo Santner. Partiamo tutti insieme, a piedi dall’albergo raggiungiamo la cabinovia che ci porta ai quasi 2000 mt del Ciampedie, ai piedi del Catinaccio. Si prende il “sentiero natura” che attraverso un bosco di pino cembro, tra fiori, muschi , licheni, torrenti, ci porta ai rifugi situati nella conca del Gardeccia, un anfiteatro naturale circondato da gruppi montuosi. Una piccola sosta, le foto, si prosegue su un sentiero scoperto in leggera salita inizialmente, poi sempre più ripida fino ad arrivare al rifugio Preuss, “appollaiato” su una roccia e subito dopo al rifugio Vaiolet 2243 mt. Qui il gruppo si divide, una decina continuiamo verso le torri, gli altri si fermeranno al rifugio.
Il sentiero dopo un primo tratto tranquillo si immette in un canalone roccioso, la salita diventa difficile e per chi soffre di vertigini sono guai, si attraversano dei tratti attrezzati con funi metalliche, bisogna spesso usare le mani per evitare di cadere. Sulle rocce spuntano spesso dei bellissimi fiori bianchi e gialli. Si continua in un crescendo di difficoltà e di ..sudore. Finalmente, si intravvede il rifugio Alberto1° a 2641 mt., un ultimo strappo e siamo sotto le 3 cime nella conca del Gartl, lo spettacolo è superbo, ci sono solo rocce, pietraie, sembra un paesaggio lunare, vicino al rifugio un laghetto . Il passo Santner ed il suo piccolo rifugio a 2734 mt sono stati raggiunti dopo una trentina di minuti, dal passo il paesaggio cambia completamente, i paesi della Val D’Ega, il verde dei boschi in lontananza Bolzano….La sosta al rifugio per il pranzo al sacco, l’incontro con 2 ragazzi non vedenti che con una guida alpina avevano percorso la ferrata di passo Santner , la foto di gruppo di Damiano. Alle 14.30 ripartiamo per rifare lo stesso percorso dell’andata. Alle 1750 siamo alla cabinovia del Ciampedie in tempo per prendere l’ultima corsa per scendere a Vigo.
A cena si sono aggregati Franco e Mariuccia , da domani saranno in escursione con il gruppo.
20/7 Martedi
Il programma prevede una passeggiata tranquilla nella valle di S. Nicolò . A guidarci sarà Giovanni Pentasuglia aggregato al nostro gruppo buon conoscitore della val di Fassa Attraverso un vecchio sentiero detto “dei russi” costruito da prigionieri russi durante la guerra 15/18 che costeggia il torrente S. Nicolò, si raggiunge la cascata formata da tantissime cascatelle di acqua. Su una collinetta di fronte alla cascata il pranzo al sacco circondati dal gruppo montuoso dei Monzoni, Cima Uomo, Cima 12….. Si torna attraverso una comoda stradina in discesa circondati da prati verdissimi “macchiati” da tantissime varietà di fiori multicolori. Si decide, fuori programma di visitare il lago Carezza, poco distante dal nostro albergo. Il lago detto “dei mille colori” , circondato dal gruppo montuoso del Latemar , al tramonto presenta uno spettacolo eccezionale, le sue acque si colorano e diventano una tavolozza di colori, predominano tutte le tonalità del verde per gli alberi che lo circondano, dell’azzurro del cielo, del colore delle montagne al tramonto…Questo fenomeno naturale ha ispirato una leggenda “il segreto del lago dell’arcobaleno” che narra le origini del lago di Carezza..Da questa leggenda , è stato tratto uno spettacolo teatrale e musicale, presentato giovedi 22 al rifugio Gardeccia.
21/7 Mercoledi
Ad una escursione facile , secondo programma è seguita una più impegnativa Il Pordoi , il rifugio Boè ed il piz Boè di 3152 mt. sono la tappe della giornata, la salita a Sass Pordoi con la cabinovia, la vista a 360° dalla terrazza panoramica, la passeggiata presso il rifugio Forcella, con le pareti di neve alte 2 mt. presso il passo che scende nel canalone verso il passo Pordoi. Una nebbia fitta e grossi nuvoloni hanno sconsigliato le passeggiate verso il rifugio, e la cima del Piz Boè per cui si è optato per una escursione detta la “ Viel dal Pan”, che dal passo Pordoi porta al lago Fedaia e la Marmolada attraverso un antico sentiero risalente al Medioevo. Su questo sentiero c’è stato l’incontro ravvicinato con la marmotta, che diritta su uno sperone di roccia che sovrastava il sentiero, come una sentinella, ha fischiato con un suono “metallico” per una decina di minuti lanciando l’allarme al nostro passaggio. Più avanti ne abbiamo visto altre 3 o 4 sembrava che giocassero , incuriosite, ci guardavano, e poi sparivano…Arriviamo al rifugio Viel dal Pan , ci fermiamo per la sosta pranzo su un prato verde terrazzato, di fronte le nevi ed il ghiacciaio della Marmolada , il Gran Vernel, il lago Fedaia…Annunciato da qualche tuono ecco il temporale, ci ripariamo nel rifugio, appena smesso ritorniamo sullo stesso sentiero, e al rifugio Fredarola ci ricongiungiamo con gli altri del gruppo. Si riparte tutti assieme, ogni tanto uno scroscio d’acqua, poi il sole….
Nel nostro albergo ci sono una decina di escursionisti spagnoli di Madrid, domani ripartono dopo una permanenza di 10 giorni. Oggi sono stati sul Latemar, hanno detto che è stata una delle escursioni più difficili ma bellissima…Serata dopo cena tutti in piazza a Vigo per il concerto della banda musicale in costume tradizionale, con distribuzione di grappa spillata da una piccola botte che due ragazze, anche loro in costume, offrono agli spettatori.
22/7 Giovedi
Escursione facile sulla Marmolada, si parte in auto fino al lago Fedaia , poi in ovovia fino al Pian dei Fiacconi. Si continua a piedi per 20 min. fino al rifugio Capanna al Ghiacciaio a 2700mt.. Una giornata bellissima di sole fa da cornice allo spettacolo della neve basta fare 20 mt. dal rifugio e ci sei dentro, il ghiacciaio di un grigio chiaro è percorso da alpinisti in cordata diretti alla Capanna di punta Penia a 3342 mt. Dalla parte opposta il Pordoi, finalmente senza nebbia, il gruppo Sella , il Sassolungo, ed il lago Fedaia….. Lucia ed altri rimangono al rifugio, un esiguo gruppo partiamo per una “passeggiata” su una piccola cima nei pressi di alcune grotte trincerate teatro di guerra della I guerra mondiale, si attraversano dei tratti nella neve, e su roccia in 30 minuti siamo “in vetta”.Alle 11.30 si torna alle auto e si riparte per assistere nel primo pomeriggio ad uno spettacolo musicale e teatrale all’aperto sui prati presso il rifugio Gardeccia, già raggiunto da noi nell’escursione di lunedi alle torri Vaiolet. Lo spettacolo si intitola “ il segreto del lago dell’arcobaleno” narra la leggenda del lago di Carezza delle montagne del Latemar, del gruppo del Voel e degli abitanti della val di Fassa…I suoni del flauto e degli antichi strumenti a corda degli orchestrali, il canto dolcissimo della soprano, il racconto e le performance teatrali dell’attore insieme al contesto naturale in cui si è svolto lo spettacolo, hanno creato dei momenti di grande suggestione, ed ha suggellato un connubio perfetto tra cultura e natura. Alla fine dello spettacolo applauditissimo dai tantissimi presenti, torniamo a piedi per il “sentiero natura” fino al Ciampedie, e poi in cabinovia a Vigo.
23/7 Venerdi
Escursione impegnativa che prevede il giro del Sassolungo, con poco dislivello ma lunga . Alcuni si fermeranno ai primi rifugi , gli altri faranno l’escursione come da programma. Si parte da Campitello con la cabinovia . Dal rifugio Des Alpes 2400mt. scendiamo a piedi presso il rifugio Passo Sella e prendiamo l’ovovia per salire al rifugio Toni Demetz 2681 mt alla forcella del Sassolungo. Il vento, il freddo, la nebbia e nuvole nere ci attendono sul piccolo rifugio incastonato tra la grandiosa parete del Sassolungo ed il gruppo delle Cinque Dita. Iniziamo subito la discesa, in un canalone su sentiero molto ripido , ai lati pareti altissime di roccia bianca, grigia , rossastra sulle cime. Si procede a zig zag su roccia e tra grossi massi, troviamo neve in alcuni punti meno soleggiati, il fondo del sentiero in alcuni punti è molto sdrucciolevole per la presenza di detriti. Sono con me Giovanni , Vittoria , Eustachio (De Niro) e Angela il grosso del gruppo ci precede e forse li incontreremo al rifugio Vicenza. Il tempo nel frattempo si è rimesso al bello , man mano che scendiamo la temperatura aumenta, in lontananza si intravvede addossato alla parete del Sasso Piatto il rifugio Vicenza. Dopo 60 minuti siamo al rifugio a 2253 mt. Una piccola sosta, proseguiamo su sentiero leggermente in discesa poi ci addentriamo in un bosco di piccoli arbusti, molto simile alla nostra macchia mediterranea, tantissimi fiori, lungo il percorso, stiamo girando intorno al Sassolungo. Arriviamo al punto panoramico del Col de Mesdi a 2113mt, di fronte la Val Gardena, le Odle ed il gruppo del Puez..Lasciamo il bosco e continuiamo in salita sul sentiero roccioso, poi, sempre in salita su prati verdissimi. Intanto il tempo cambia di nuovo e quasi all’improvviso un temporale ci coglie quasi in vista del rifugio Comici a 2153 mt raggiunto dopo pochi minuti. Qui ci ricongiungiamo con il resto del gruppo. Si riparte sui prati e notiamo su alcune rocce in lontananza, un piccolo branco di camosci , non abbiamo tempo di avvicinarci, scattiamo qualche foto, intanto riprende a piovigginare. Passiamo vicino alla Città dei Sassi, formata da giganteschi massi rotolati dal Sassolungo a causa di una imponente frana. Si continua a piedi in salita fino ad arrivare alla cabinovia del Col Rodella .Quest’ultima escursione ( domani sarà giornata libera) sintetizza un po’ tutte le caratteristiche delle escursioni che abbiamo fatto nella settimana. Oggi abbiamo sentito, provato e visto di tutto, il sole , la nebbia , il vento, il freddo, il caldo, la pioggia, la neve , sentieri rocciosi, e sentieri sui prati, montagne, pianure, boschi e fiori, gole, canaloni, praterie, discese e salite, marmotte e camosci…. Il dopocena oltre al consueto incontro serale, ci riserva lo spettacolo graditissimo di una band di Bolzano che ha spaziato da pezzi classici a pezzi moderni.
24/7 Sabato
Giornata libera. Piove, molti vanno a Bolzano per il festival internazionale dei gruppi folk . Damiano in 800 scatti ha immortalato belle andaluse, turche, lettoni, italiane, etc..Altri in giro a fare shopping a Moena e Canazei, io ed Eustachio , andiamo in giro a “scoprire” nuovi sentieri . Con la seggiovia saliamo al rifugio Paolina dal Passo di Costalunga, intanto continua a piovere.Dopo la discesa a piedi, prendiamo la cabinovia che sale al rifugio Boffaure da cui si accede alla sottostante valle di S. Nicolò e sede di un bellissimo giardino botanico , poi, in seggiovia, con le marmotte di sotto a 10 mt., fino al rifugio El Zedron e da qui, a piedi alla cresta del Col de Valvacin. Dopo una ottima polenta con capriolo e funghi e birra consumata alla baita Cuz a 2213 mt , nel primo pomeriggio da Alba di Canazei prendiamo la seggiovia per il Ciampac a 2148 mt . Intorno partono alcuni sentieri molto belli. Da qui scendiamo verso un laghetto e poi sulla pista da sci in discesa molto ripida verso il parcheggio dell’auto presso l’impianto di risalita. La giornata è iniziata con la pioggia, il freddo ed il vento , finisce con il sole. Ultima cena della settimana in albergo, la passeggiata serale a Vigo suggella quest’ultima giornata. Ci incuriosiscono le insegne in lingua ladina, la caserma dei vigili del fuoco si chiama “ciasa dei studa fech”, la banca si chiama “ciasa de la sparagna” Una bellissima luna piena e le luci del paese ci accompagnano nel breve tratto per raggiungere il nostro albergo….
25/7 Domenica
Dopo colazione, i saluti ed i ringraziamenti alla famiglia Rashom proprietari dell’albergo, per l’ottima accoglienza, in particolare alla sig/ra Emma, sempre sorridente e disponibile. Si parte, siamo un po’ tristi, mi viene in mente una vecchia canzone che cantavamo tantissimi anni fa alla fine dei campi scuola estivi a Fago del Soldato sulla Sila in Calabria diceva:
“è l’ora dell’addio, fratelli, è l’ora di partir,
il canto si fa triste è vero partire è un po’ morir
ma noi ci rivedremo ancora ci rivedremo un di’
arrivederci allor, fratelli, arrivederci si….”
Donato Casamassima