Cronaca di una domenica a piedi dai Sassi al Parco Murgia

Camminare per conoscere, conoscere per amare, amare per tutelare.

Domenica 16 gennaio in questo primo appuntamento del 2011 l’associazione Trekking Falco Naumanni (TFN) ha voluto onorare la città di Matera con il suo centro storico e le bellezze naturali e paesaggistiche del parco.

I mezzi di locomozione per oggi sono banditi, il punto di partenza e arrivo sarà la fontana ferdinandea di piazza Vittorio Veneto, ci raduniamo alle 8, siamo tanti, ci sono molti volti nuovi, Patrizia e Angelo vengono da Bari, Otilia e Angela da Altamura, Franco da Locorotondo, un po’ di preoccupazione per un percorso che prevede un trekking urbano turistico e facile, e un trekking escursionistico impegnativo che ci porterà nel parco delle chiese rupestri e Murgia Materana, su rocce, terreni accidentati e sentieri precari con forti pendenze.
 
Fa freddo, il sole comunque è presente e più tardi si farà sentire. Io e Cosimo siamo i coordinatori Eleonora, neo socia, ci guida lungo le antiche vie che passando per il Duomo ci portano alla rupe dell’Idris, due ore di immersione totale nella storia di Matera, delle fortificazioni normanne , delle porte di accesso alla Civita, dei palazzi nobiliari, delle chiese medioevali e delle chiese rupestri, dei nobili, e delle confraternite….
 
Da porta Pistola, divisi in due gruppi, in fila indiana su un sentiero del 1632 , è iniziato il percorso escursionistico che ci ha portato nel fondo del canyon della Gravina, accompagnati dall’odore di erbe aromatiche e del timo, dallo spettacolo naturale delle rocce di Murgia Timone e Murgecchia, e, purtroppo, dalla la vista del torrente maleodorante, ricoperto di schiuma svolazzante.…
Dopo il guado del torrente Gravina , con Raffaele novello Caronte, un bel sentiero ci ha portato sull’isola di Madonna degli Angioli e nella chiesetta semi diroccata con alcuni affreschi ancora leggibili.
 
Il sentiero di cresta, la discesa con qualche difficoltà dagli “scaloni”, più avanti la chiesetta della Madonna di Monteverde, incastonata nella roccia con il bel campanile a vela e l’effige di un angelo sull’architrave dell’ingresso.Ci immergiamo nel verde dei “giardini”ricoperti da vecchi alberi di ulivi, piante da frutto, erbe aromatiche, rovi, muretti a secco.. Genny , incredula, davanti a quel paesaggio, ha detto che le sembrava di sognare…
 
Saliamo sulla pietraia che ci porta sulla piccola “isola” chiamata dai nostri nonni in dialetto materano “quastgghia’n” (grosso castello), ricoperto di lentisco, pungitopo, rovi…Dalla cima appare con più evidenza lo spettacolo bello (e indecente) della confluenza del torrente Iesce, fortemente inquinato, nel torrente Gravina.
 
Dopo la breve sosta per la rituale foto di gruppo, scendiamo, per poi risalire, da un sentiero che chiameremo “delle capre”, verso la chiesa della Madonna delle Vergini in località Murgecchia. Giovanni ci apre la chiesa con delle grosse chiavi che rassomigliano a quelle di S. Pietro per aprire le porte del Paradiso. Eleonora, instancabile, ci racconta la storia della chiesa tutt’ora consacrata.
 
Alle 15.00, dopo la sosta pranzo in compagnia di un gruppo di motociclisti pugliesi, iniziamo il percorso di ritorno. Ci fermiamo brevemente davanti la chiesetta della Scordata o dei Derelitti, scendiamo dal sentiero punteggiato in qualche tratto da comodi scalini sistemati per girare alcune scene del film King David, guadiamo nuovamente il torrente e risaliamo il sentiero di porta Pistola.
 
Da via S. Pietro Caveoso e via Pennino, 146 scalini ci portano presso alcuni palazzi nobiliari, Eleonora ce ne racconta la storia, da piazza Sedile, passando poi per vico Lombardi, giungiamo alla sede della nostra associazione. L’iscrizione di nuovi soci, uno scambio di impressioni sulla escursione appena conclusa , un brindisi e una fetta di panettone, suggellano la fine di questa intensa giornata.
 
Io e Cosimo ringraziamo i numerosi partecipanti all’escursione per la collaborazione prestata, le preoccupazioni iniziali sono state fugate dal comportamento corretto di tutti, un ringraziamento a Giovanni e Raffaele che mi hanno accompagnato nel sopralluogo del pomeriggio di sabato al guado della Gravina. Un ringraziamento particolare ad Eleonora per la sua professionalità, bravura e….dolcezza.
 
Donato Casamassima (Matera 21 gennaio 2011)