Gli occhi languidi delle mucche
I nostri occhi in attesa
E dentro si bolle senza far rumore
Senza che esca almeno il fumo
Dalle profondità emergono nuove emozioni
Nuovi colori, nuovi profumi, altre voci
A suono spezzato è difficile ricostruire le sensazioni vissute
Guardi i volti dei tuoi compagni di viaggio
E senti chi è sulla tua stessa lunghezza d’onda
È così che incontri brevemente l’altro
Grazie, grazie per aver partecipato ad un piccolo pellegrinaggio
Sembrava che quei luoghi fossero stati creati per quei canti
Ma i monaci per anni e anni come facevano, soprattutto d’inverno?
Dagli eremi
Innevati di luce
Si leva
Un canto melodioso
Inno gioioso
Alla purezza del creato
“meditazione in movimento nella natura”
Il volo di un airone nel lungo vallone
Verso colei che è la sovrana
Il silenzio è pesante,
La natura come sorgente
Purifica e sgretola ciò che è duro
Non smarrite
Il sentiero che porta alla loe
E ci mostra come siamo
Aspettatevi sempre di incontrare
Le vacche pacifiche tra gli ulivi
Dove anche le mosche accorrono
A scrivere liberi pensieri
Lontani eppure così vicini
Al mistero
Il buco della caverna
La nostra nascita
L’origine
Là dove tutto nasce e dove tutto si compie
Parlano le pietre
Gli alberi
Il rumore dell’acqua
Nel sentire i battiti del mio cuore
Nei momenti in cui ci fermavamo
Un silenzio
Un silenzio pieno, un silenzio profumato
Ho ritrovato la mia giovinezza, i miei studi
Le mie speranze di acerba ragazza fiduciosa nel futuro e negli altri
Di essere in gruppo
Ne avevo un gran bisogno