3 marzo
Sulla Lagonegro-Castrovillari-Spezzano Albanese: da Lagonegro al Lago Sirino
Coordinatori:
- Giusi Petrone 328 3859943;
- Angela Paolicelli 347 0883899
Partenza: ore 6.30 da Piazza Matteotti (auto proprie)
Inizio escursione: ore 9.00 da Lagonegro
Difficoltà: E- di medio impegno (percorso lungo); TE- turistica escursionistica (percorso più breve)
Durata: 8 ore (soste comprese)
Lunghezza del percorso: (a-r) percorso lungo- 13 miglia; percorso breve -circa 7 miglia (per chi lo desiderasse, l’escursione potrebbe terminare al lago Sirino)
Tipologia del percorso: ciottolato di sedime ferroviario, sterrato, asfalto.
Dislivello totale in altezza: circa 300 mt
Orario di arrivo previsto a Matera: ore 20.00
Pranzo: pranzo a sacco
Sorgenti: lungo il percorso non vi è la presenza di fontane, si consiglia di portare almeno un litro di acqua. Al lago Sirino sono presenti dei punti di ristoro (bar, ristorante).
Attrezzatura: si consiglia abbigliamento adeguato alla stagione e alle condizioni climatiche, giacca a vento e mantellina antipioggia, bastoncini e scarpe da trekking, ghette.
Descrizione del Percorso:
VI GIORNTA NAZIONALE DELLE FERROVIE DIMENTICATE
Falco Naumanni, Il Ciclamino -associazione di cicloambientalisti FIAB di Matera- e il Ciclo Team Valnoce di Lagonegro, con questa escursione aderiscono alla VI Giornata Nazionale delle Ferrovie Dimenticate. La giornata, si inserisce nel quadro di eventi e manifestazioni che si tengono in tutta Italia per la tutela delle Ferrovie Abbandonate ed è promossa da Co.Mo.Do.- Coordinamento di Mobilità Dolce. L’obiettivo è quello di tutelare il patrimonio storico, sociale e culturale rappresentato dalle strade ferrate e di convertire le ferrovie definitivamente abbandonate in piste ciclo-pedonali. Insieme, a piedi o in bicicletta, sulle tracce della linea ferroviaria delle Ferrovie Calabro- Lucane, Lagonegro- Castrovillari-Spezzano Albanese. Inserita in una rete ferroviaria minore, questa tratta ha contribuito a unire il nostro Paese, favorendo scambi culturali ed economici anche nelle zone rurali o più impervie. Lunga 105 km, collegava il sud della Basilicata e il nord della Calabria attraversando l’area del massiccio del Pollino. Inaugurata a spezzoni a partire dal 1915, è stata definitivamente chiusa nel 1978 e, da allora, è annoverata tra i tanti rami secchi delle ferrovie italiane. Si parte da Lagonegro (666 mt sul livello del mare) Ci troviamo nel territorio del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese, a pochi chilometri dalla splendida costa tirrenica di Maratea, dal Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano e dal Parco Nazionale del Pollino. Lagonegro è situato sul versante occidentale del massiccio del Sirino e offre al visitatore diversi punti di interesse e anche qualche mistero…… La città era un tempo attraversata dalla Popilia, l’antica strada che collegava la Campania alla Calabria. L’autore russo Merezkosvkij nel suo romanzo storico, La Rinascita degli Dei (1901), sostiene che il mercante fiorentino messer Francesco del Giocondo, intraprese un viaggio d’affari in Calabria in compagnia di sua moglie. Era l’autunno del 1506. Lungo il tragitto sulla Popilia la donna si ammalò gravemente ed esalò l’ultimo respiro qui a Lagonegro. La nobildonna fiorentina era Monna Lisa De’ Gherardini, la celebre Gioconda ritratta da Leonardo. Storia o leggenda? I lagonegresi credono da sempre che su, al Castello, riposi la modella di Leonardo. Da piazza Trieste e Trento cominciamo il percorso che ci porta alla vecchia stazione ferroviaria, ormai dimessa. Da qui partivano i treni diretti in Calabria. L’intera linea ferroviaria attraversava aree con caratteristiche orografiche difficili e instabili. Era una ferrovia di montagna caratterizzata da curve, pendenze fino al 60 per mille, gallerie elicoidali e ben tre tratte a cremagliera con pendenza dal 75 al 100 per mille. La linea si snodava lungo il Parco Nazionale del Pollino offrendo ai viaggiatori scorci di grande bellezza. Lasciata la stazione, ci addentriamo nella parte più antica di Lagonegro, l’antico borgo medievale che i lagonegresi chiamano Castello. Allontanatici dall’abitato, valichiamo il torrente Serra e da qui ammiriamo il pittoresco ponte ferroviario, conosciuto come Ponte dello Studente. Costruito nel 1915, lungo 300 metri, è un capolavoro di ingegneria. Dal ponte cominciava il tratto a cremagliera che consentiva alla locomotiva a scartamento ridotto di inerpicarsi su queste pendenze. Il Ponte dello Studente è costituito da sei arcate (i piloni sono in pietra e gli archi in cemento armato), la seconda delle quali si è innalzata a causa di lenti e progressivi movimenti tettonici. Per evitare il suo collasso, si cercò di rendere il ponte più sicuro riempiendo la parte sottostante. Il continuo movimento franoso portò, però, alla sua chiusura definitiva nel 1952. Da allora il transito dei treni da Lagonegro a Rivello cessò e fu sostituito con autoservizi. Proseguiamo lungo un tratto asfaltato, in ripida salita. Notiamo sulla destra una vecchia galleria ferroviaria, oggi chiusa. Lasciato l’asfalto, imbocchiamo finalmente la vecchia strada ferrata, ormai priva di binari ma non del tutto del tipico ciottolato. Proseguiamo gradualmente in salita, circondati da acacie, ginestre, rovi, noccioli, castagni, lecci, roverelle, pungitopo, euforbia, felci. Alla nostra sinistra ammiriamo il massiccio del Sirino, costituito dal Monte Sirino e dal Monte Papa. Subito dopo, sulla destra, troviamo il primo casello ferroviario. Arriviamo ai piedi di Montello e da qui proseguiamo a destra, alla volta della stazione di Rivello, dove è ancora ben visibile la biglietteria. Volgendo lo sguardo a destra, vediamo il Monte Coccovello, al di sotto del quale sorge Rivello. Proseguiamo e, dopo aver attraversato la SS 19 delle Calabrie, al vecchio casello riprendiamo la strada ferrata. Subito dopo troviamo una galleria e un altro casello e infine intravediamo il suggestivo lago Sirino. Lasciamo la via delle Ferrovie e imbocchiamo la via delle Sorgenti del Lago, giungendo così alla nostra prima meta, il lago del Sirino (Nemoli). Qui facciamo la pausa pranzo. A 788 metri sul livello del mare, il lago è forse l’ultimo residuo del grande lago pleistocenico che occupava il bacino lacustre del Noce. La fauna è assai varia così come la flora, non priva di una ricca vegetazione palustre. Nel pomeriggio riprendiamo la strada ferrata che abbiamo già percorso in mattinata e che ci riporterà al punto di partenza. In concomitanza con l’escursione a piedi, ne è prevista anche una in bici a cura del Ciclamino- FIAB di Matera su un itinerario più lungo che percorre comunque un tratto in comune. Si veda scheda su sito www.fiabmatera.it Ulteriori informazioni sulle vecchie ferrovie abbandonate si possono trovare sui siti http://www.greenways.it/ e http://www.ferroviedimenticate.it/.
Notizie utili
•L’incontro pre escursione si terrà venerdì 1 Marzo 2013 alle ore 20.00 presso la sede di v/co Lombardi n° 3
•Le prenotazioni potranno essere effettuate telefonicamente entro la stessa data ai coordinatori o direttamente in sede, si darà la precedenza ai soci.
•Per i non soci è previsto un contributo liberale di 6 € da versare il venerdi in sede contestualmente alla firma di liberatoria per la mancanza di assicurazione
•I soci verseranno il contributo liberale di 1 euro
•I partecipanti devono osservare strettamente le indicazioni dei coordinatori
•L’Associazione ed i coordinatori non sono responsabili di eventuali infortuni e/o incidenti che dovessero interessare i partecipanti all’escursione, prima, durante e dopo la stessa.
•In caso di maltempo, l’escursione potrà subire variazioni oppure rinviata ad altra data.
•Il percorso potrebbe essere cambiato dai coordinatori per sopravvenute esigenze organizzative
:: OBBLIGHI DEI PARTECIPANTI ::
– Partecipare possibilmente alla riunione, quando prevista, per l’iscrizione all’escursione e versare la quota richiesta;
– Essere puntuali all’appuntamento;
– Essere fisicamente preparati ed in possesso di abbigliamento ed attrezzatura adeguati all’escursione;
-Attenersi esclusivamente alle disposizioni impartite dal responsabile non abbandonando il sentiero ed il gruppo se non preventivamente autorizzati e collaborando per la migliore riuscita dell’escursione;
– Prevedendo l’utilizzo della propria autovettura, presentarsi al raduno già riforniti di carburante.
– Essere a conoscenza del presente regolamento ed accettarlo.