Tre icone, emozioni di questa escursione: il particolare, il pino laricio, le quattro zampe.
In verità, di emozioni ce ne sono state tante, ma sarebbe un racconto troppo lungo…
Il particolare
Taverna: città d’arte. Qui è nato 400 anni fa il pittore Mattia Preti. La chiesa di san Domenico custodisce un discreto numero delle sue tele ma, purtroppo per noi, in quest’anno di celebrazioni della sua nascita, alcuni dipinti sono momentaneamente distribuiti tra Torino e Malta, sedi di mostre a lui dedicate … Ascolto attentamente la preparatissima guida e, sulle sue parole, compio una piccola divagazione mentale: mi soffermo a considerare luci e ombre caravaggesche, per contrasto una spiritualità schietta e diretta. Scene bibliche con impostazioni classiche e pose teatrali, simbologie cromatiche. Bravo Preti, poco sconosciuto, ora finalmente rivalutato … C’è un particolare di un dipinto che mi porto a casa, un delicatissima ed inedita espressione di tenerezza tra Maria madre e Gesù figlio, immagine che mi attira e conquista, veramente unica …
Il pino laricio
Riserva naturale di Monaco: vado o non vado in paese? Se non prendo il caffè non ha senso … torno indietro e mi sdraio su una un panchina vicino al laghetto. Non ho voglia di dormire, posso nutrire i miei occhi di cielo e nuvole, la mia mente di colori e odori, il mio cuore di silenzio abitato. Che magnifica prospettiva! I miei occhi godono: straordinario scorcio prospettico di tronchi, slancio elevatissimo di chiome agitate da un vento silenzioso e leggero. È il pino laricio, albero autoctono della Sila. E tra le chiome il cielo, e sul cielo i rami a disegnare trame scure e ordinate, e tra i rami il sole, vita e luce di questo silenzio abitato …
Le quattro zampe
Riserva naturale di monte Gariglione: Ciccio è un mito! La nostra guida è un uomo alto, asciutto, elegante, capelli bianconeve, occhi chiari e pelle bruciata dal sole. Noto subito che è troppo veloce per i nostri passi …
Sì, ha le gambe lunghe ed una bella falcata, ma c’è qualcosa in più che non capisco …
Lezione di nord walking. Ora è chiaro!…
“Rispetto alla normale camminata, richiede l’applicazione di una forza ai bastoni a ogni passo. Ciò implica l’uso dell’intero corpo (con maggiore intensità) e determina il coinvolgimento di gruppi muscolari del torace, dorsali, tricipiti, bicipiti, spalle, addominali e spinali, assente nella normale camminata.
L’attività può generare un incremento fino al 46% nel consumo di energia rispetto alla camminata senza bastoni. È stato anche dimostrato l’aumento di resistenza della muscolatura del tronco superiore fino al 38% in sole dodici settimane. Il coinvolgimento forzato della muscolatura genera effetti superiori a quanto ottenibile con una normale camminata con gli stessi ritmi, come ad esempio:
– aumento generalizzato della forza e resistenza nei muscoli principali e nel tronco superiore
– aumento significativo della frequenza del battito cardiaco a parità di ritmo
– miglioramento delle vie vascolari ed efficienza dell’apporto di ossigeno
– maggior facilità nella risalita di pendii
– consumo di maggior quantità di calorie rispetto alla normale camminata
– miglioramento di equilibrio e stabilità
– alleggerimento significativo degli sforzi su anca, ginocchio e caviglie
– riduzione degli sforzi sulla struttura ossea.
… Le cadenze di braccia, gambe e corpo sono molto simili a quelle della camminata veloce. Gambe e braccia opposte si alternano ritmicamente, oscillando in avanti e all’indietro. È importante imparare correttamente ritmo e cadenza della camminata nordica fin dall’inizio, per raggiungere i risultati desiderati. L’ampiezza del movimento delle braccia in avanti e all’indietro regola l’ampiezza del passo. Un movimento limitato del braccio limita anche il movimento del bacino e di conseguenza la lunghezza del passo. Aumentando la lunghezza del bastone aumentano lo slancio e il movimento di bacino e torso, assicurando un maggiore e più salutare movimento dell’intero corpo…” (da Wikipedia)
…Per capire bene la tecnica, osservo con attenzione tutti i movimenti di Ciccio: come impugna i bastoncini, i piedi, le spalle, la forza che imprime ad ogni passo nel lasciare indietro il terreno per spingersi avanti, il busto eretto. Ci provo, capisco, miglioro: fatico la metà.
Mi servirà sulla salita a ritroso, sul sentiero ri-percorso dello scoiattolo nero!
Non camminavo da tanto, troppo faticoso. Fiato corto. Cuore in gola.
Senza la lezione di Ciccio non ce l’avrei fatta.
Mi accorgo che ho camminato a quattro zampe … beati quadrupedi.
Le mie gambe non allenate + tanta forza nelle braccia, tutt’uno coi bastoncini. Quattro zampe.
È proprio vero: l’emozione non è ciò che si consuma e passa … è ciò che resta!
Genny Adessa