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Meravigliosa, Stupenda e Faticosa MONTEA 1825 m

Quando il paesaggio naturale si fa’ Arte e Spettacolo insieme, gratificando la mente e ricompensando il corpo per l’impegno e la fatica profusa.

La partenza da Matera è alle 16:30 di sabato. Siamo 8 escursionisti in due auto, e dopo la consueta sosta caffè a Roseto, arriviamo alle 19:15 a San Marco Argentario. Ci sistemiamo nell’Hotel il Baronetto e ceniamo al ristorante la Fenice. Dopo una notte insonne per il traffico delle auto e i canti del gallo (scusandomi con i compagni di stanza), alle ore 07:00 facciamo colazione e partiamo per il Passo dello Scalone. Durante il tragitto riempiamo l’acqua alle fontane di San Nicola a Sant’Agata D’Esaro .

Alle ore 08:40 inizia l’escursione partendo dal Passo dello Scalone (740 m.) con discesa a Renazzo (615m ore 09:00). Percorriamo l’alveo del torrente Massapollo superandolo e proseguendo lungo il ramo destro orografico tra la Serra del Finocchio e le spalla est del Faghitello. Senza un vero e proprio sentiero ed in ripida salita, proseguiamo nella faggeta verso il passo della Melara (1367 m.). Subito incontriamo le cascate dell’Esaro e, poco prima di arrivare al passo, vediamo i resti della teleferica che veniva utilizzata dalla ditta Rueping per il trasporto dei tronchi a valle. Alla fine del canalone raggiungiamo il passo della Melara (1367 m ore 10:50), e dopo una breve sosta per rifocillarci, con visita al Faghitello (1432 m ), indossiamo i caschi e iniziamo la vera risalita alla Montea dal versante N/O come descritto da Stiphy sulla scheda.
In ripida salita e senza un vero sentiero, raggiungiamo prima la faggeta e poi i ripidi pendii rocciosi. Sono continue le cadute di piccole pietre. Seguiamo un crinale molto difficoltoso e senza tracciato, facendo attenzione a dove mettiamo i piedi e alle pietre che potrebbero distaccarsi rotolando verso valle. Molto belli, lungo il crinale, i pini loricati aggrappati alle rocce. All’ anticima vediamo una parete inaccessibile con un lungo canale di detriti che va verso valle, percorribile molto probabilmente solo in inverno con la neve. La veduta verso la costa tirrenica con le sue bellezze è spettacolare. Vediamo anche i monti Petricelle (1758 m.) con a fianco la Caccia (1744 m.) e sotto il Serra la Croce (1420 m.), il Cannitello (1484m), la Castelluccia (1295m).
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Alle 12,57 finalmente raggiungiamo la cima della Montea (1825 m.) e Franco bacia l’omino in pietra. Facciamo una breve sosta e mangiamo qualcosa. Sul lato Est (intramezzato da leggera nebbiolina) bellissima veduta verso lo Jonio con la piana di Sibari , il massiccio del Pollino Dolcedorme, il Sellaro, la Sila in lontananza, la valle del Rosa con su le pareti della Muletta, la Mula con le sue nude rotondità , le anticime Sud della Montea , su di una si vede il punto trigonometrico (sentiero che proviene dalla fontana Cormia), la Serra del Finocchio e sul lato ovest il Tirreno con il Lao che vi versa, Scalea, Praia a Mare, Maratea, il golfo di Policastro.
Uno spettacolo meraviglioso della natura che mi inebria .
Alle 13:40, dopo la foto di rito, iniziamo con non poche difficoltà la discesa verso il passo della Melara. Raggiungiamo le cascate (ore 16:17), dove rinfreschiamo i piedi in una fresca pozza. Alle 16:35 riprendiamo lungo il letto del torrente arrivando a Renazzo alle 16:57 e risaliamo verso il Passo dello Scalone che raggiungiamo alle 17:20 .
Abbiamo percorso circa 11 Km in ore 08:40 comprese le pause.
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Felici, contenti, stanchi e con le vesciche ai piedi raggiungiamo l’auto del buon Stiphy e iniziamo il rientro a Matera.
La sosta a Sant’Agata D’Esaro per birra e patatine è obbligatoria. Arriviamo a Matera alle 20:30.
Un grazie di cuore da Rocco ai coordinatori Stiphy e Adriano ed agli escursionisti Donato, Eustachio, Franco, Alessio, Carlo per la bellissima giornata trascorsa .

                                                                                                                    Rocco Castellano