In quest’autunno dalle temperature ancora assolate le ore da vivere all’aria aperta sono un richiamo irresistibile, come la bellissima escursione a Matera e alla sua gravina, sito che l’Unesco ha dichiarato nel 1993 Patrimonio dell’Umanità.
Nel week end di fine ottobre il GTA è andato a conoscere un territorio suggestivo, ricco di storia e di natura, incontrando luoghi e persone di grande pregio, a partire dalle inappuntabili e preziose guide del Trekking Falco Naumanni. Con loro – Cosimo, Donato e Massimo – abbiamo attraversato il centro della città, costeggiato i Sassi (i cosiddetti rioni pietrosi, peraltro visitati la sera precedente perdendoci in uno spettacolo mozzafiato) per addentraci nella gravina, la zona profonda dalle pareti subverticali e incassate nelle rocce calcaree scavate dai torrenti Gravina di Matera e Jesce, provenienti rispettivamente, da Altamura e da Santeramo. Ai nostri occhi si è così delineato uno scenario sorprendente e inusuale, una profonda incisione dalle pareti scoscese alte decine di metri dal fondo valle, lungo le quali abbiamo potuto osservare la successione delle rocce formatesi durante l’evoluzione geologica. Oltre alle particolarità delle rocce il paesaggio ci ha riservato bellezze incomparabili che hanno ben ripagato la fatica di salite e discese con il sole a picco. La Murgia materana, difatti, oltre a una originale natura conserva le piùaffascinanti vestigia della civiltà rupestre presenti in Italia, offrendo una varietà di elementi storici che consentono di distinguere le culture diverse succedutesi nel corso dei millenni.
Il popolamento della Murgia risale a tempi molto antichi come confermano le testimonianze del Paleolitico e del Neolitico. Il percorso si è così snodato tra chiesette rupestri, affreschi, effigi, grotte e caverne. Ma ad affascinarci non sono state solo le tracce della Storia giunte sino a noi; i nostri sensi – la vista e l’olfatto in particolare – erano rapiti dai colori e dai profumi delle piante che ricoprivano i tratturi, sbucavano tra le rocce o abbellivano radure e piccoli pianori. L’aria mossa dai nostri passi spandeva odorose scie di timo e di santoreggia alternate al delicato effluvio dei fiori di zafferano.
Guardare il panorama dall’alto della gravina, con i Sassi e i monumenti affacciati, oppure alzare lo sguardo e scrutare l’azzurro limpido del cielo regalava sempre sorprese. Ogni fessura di pietra, ogni scorcio tra rami e fronde erano quinte naturali dove Arte e Cultura da millenni vanno in scena in questo policromo territorio.
Non sono mancati incontri con i mestieri e con le tradizioni dell’operoso passato che oggi si cerca di recuperare e valorizzare, come i reperti custoditi nel Centro di Educazione Ambientale e i tanti progetti di tutela del Parco e dei suoi tesori. Abbiamo terminato l’escursione con il desiderio di tornare per approfondire la conoscenza di questi luoghi. Ma prima ci sarà l’accoglienza delle nostre amiche guide nel Salento e del loro gruppo Trekking Falco Naumanni da parte del GTA.
Grazie Matera e grazie Cosimo, Donato e Massimo!
GRUPPO TREKKING ALEZIO