Satriano-Tito

13 Dicembre 2015

Coordinatrici:

PROGRAMMA DI MASSIMA GIORNATA SOCIALE

Partenza da Matera (piazza della Visitazione)          6.45
Sosta caffè Tito Scalo                                                         8.30-9.00
Inizio visita a Satriano                                                         9.30
Visita Torre di Satriano                                                      12.00
Pranzo Ristorante Mefhitis (Tito)                                  14.00
Visita Convento di Sant’Antonio (Tito)                        17.30
Partenza per Matera                                                            19.00
Arrivo Matera                                                                          20.30

Quote di partecipazione

Soci € 38
Non soci € 43

La quota comprende

Il viaggio in bus g.t.
La visita guidata
Il pranzo completo con specialità e prodotti locali
Il contributo di € 1 per i soci e di € 6 per i non soci

N° max partecipanti 60
Le prenotazioni e le relative quote di partecipazione si accettano entro e non oltre il giorno 20 novembre presso la sede in vico Lombardi 3.

PROGRAMMA DI MASSIMA

Tra e presente e passato, da Pietrafixa a Satrianum

La giornata sociale 2015 ci porterà alla scoperta di Satriano di Lucania.

Pietrafixa, il primo nome della moderna Satriano, fu fondata in epoca medievale in seguito alla distruzione e all’abbandono di Satrianum.

Nel 1887 cambiò il toponimo da Pietrafesa in Satriano a ricordo dell’antica città, i cui ruderi sono situati nei pressi della Torre.

Durante il regno della regina Giovanna II d’Angiò acquistò autonomia amministrativa e fu feudo dei Caracciolo e rimase tale fino all’abolizione dei diritti feudali.

Di Satriano colpisce subito l’imponente Campanile della Chiesa Madre, alto 37 metri con una pianta quadrata e tre serie di quattro finestre.

Due le attribuzioni dell’opera: la prima al vescovo, architetto e filosofo Juan Caramuel y Lobkowitz, che nella seconda metà del XVII sec. fu vescovo delle diocesi di Campagna e Satriano; la seconda a un discepolo del Vanvitelli che si basò, pare, su un disegno del Pietrafesa.

Degne di nota la cappella di San Giovanni, al cui interno troviamo un bellissimo affresco del Pietrafesa, e la Chiesa della Madonna dell’Assunta (XIII sec.).

Interessante la chiesa di Costantinopoli, luogo di sepoltura e sede della Confraternita dei Morti addetta al suffragio dei defunti.

Passeggiando per le vie del borgo scopriremo la storia, le leggende e le tradizioni narrate dai murales. Alcuni di essi raccontano la vita di uno dei massimi esponenti della pittura lucana del ‘600, Giovanni De Gregorio, noto come il Pietrafesa

Il pittore nasce a Satriano tra il 1579 e il 1580. Molto noto nel Regno di Napoli, opera in Lucania tra il Cilento e il potentino. Santi, Madonne, Cristi e Angeli firmati dal pittore hanno uno stile unico e inconfondibile, intriso di un naturalismo raffinato e dai toni cromatici accesi.

Satriano è anche uno dei centri lucani, dove ancora si celebrano gli affascinanti riti arborei.

In occasione del Carnevale, una figura ancestrale fa la sua comparsa. E’ il Rumit, l’uomo albero,

una maschera silente vestita di edera con un bastone al cui apice c’è un ramo di pungitopo. Struscia il fruscio per annunciarsi, è questo il suo modo di bussare. La sua visita è assai gradita ai satrianesi perché di buon auspicio.

Affascinato da questa figura, il regista Michelangelo Frammartino ha realizzato la videoinstallazione Alberi, approdata al MoMA di New York.

Terminata la passeggiata a Satriano, ci recheremo alla famosa Torre, in agro di Tito.

Situata a 956 metri su di un pianoro, laddove sorgeva l’antica Satrianum, la Torre domina tutto il territorio. A base quadrata, è stata edificata dai normanni nel XII secolo.

E’ quel che resta dell’antica Satrianum.

Oggi l’area è un interessante sito archeologico che presenta una complessa stratificazione storica, dall’età del Ferro al Medio Evo.

Il sito era situato in un punto strategico che collegava la costa ionica con quella tirrenica, crocevia di genti e culture assai diverse.

Nell’VIII sec. a. C. l’abitato era organizzato in piccoli nuclei; nel VII secolo la crescita demografica ne determina l’espansione e la nascita di nuovi edifici.

E’ stato rinvenuto un edificio, datato VI sec. a. C., con decorazioni di pregio e con un fregio figurato di matrice tarantina, simile al Fregio dei Cavalieri rinvenuto a Braida di Vaglio.

Sono state rinvenute inoltre delle statue, tra le quali una sfinge. Alcuni dei reperti sono conservati al Museo Archeologico di Satriano.

Alla fine del VI secolo a. C. erano molti gli edifici con decorazioni elleniche. Successivamente si insediarono i Lucani, gente di stirpe osco-sabellica. Nel IV sec. a. C. l’abitato è stato chiuso da un muro di fortificazione al cui interno troviamo un luogo sacro, in prossimità delle acque sorgive. Nel II secolo a. C. è stato abbandonato forse a causa della romanizzazione e della nascita di Potentia, mentre il luogo sacro sarà frequentato fino al I sec. a. C.

Nell’alto Medioevo l’area sarà nuovamente abitata; nasce così Satrianum. Nel XII secolo fu sede vescovile, come attestano i rinvenimenti di ruderi di una cattedrale. Secondo la leggenda, Satrianum fu distrutta per volere della regina di Napoli Giovanna II, a seguito di un affronto subito. Era il 1420-1430.

Gli abitanti di Satrianum si stabilirono allora nelle moderne Tito e Satriano.

Terminata la passeggiata archeologica, ci recheremo a Tito in località Acqua Bianca, dove sgorgano acque sulfuree e ferruginose. Nei pressi delle sorgenti delle acque curative si trova il ristorante Mephitis, dove degusteremo le specialità locali.

Dopo pranzo attraverseremo Tito ma non avremo modo di visitarlo. Tito è uno dei centri lucani in cui si parla il galloitalico. Il dialetto di Tito è stato oggetto di studio del linguista Gherard Rholfs che, tra il 1920 e il 1930, individuò l’area galloitalica del potentino. Nei lemmi si colgono ancora oggi elementi che riconducono alle parlate del Monteferrato e dell’entroterra ligure.

A Tito si trova un Convento Francescano ben preservato. E’ questa l’ultima tappa della nostra giornata.

Il Cenobio, intitolato a Sant’Antonio da Padova, viene edificato nel XVI sec. A pianta quadrata, il  Convento Francescano è uno scrigno d’arte. Il chiostro e la chiesetta conservano un ciclo pittorico e tele di grande valore, opera di Girolamo Stabile e del Pietrafesa.
Terminata la visita al Convento, prenderemo l’autobus che ci riporterà a Matera.

Notizie utili:

  • I partecipanti sono tenuti ad osservare strettamente le indicazioni dei  coordinatori.
  • L’Associazione  e i coordinatori non sono responsabili di eventuali infortuni e/o  incidenti che dovessero occorrere ai partecipanti all’escursione, prima, durante e dopo la stessa.
  • In  caso di maltempo, l’escursione potrà subire variazioni oppure essere rinviata ad altra data.
  • Il percorso potrebbe essere modificato dai coordinatori per sopravvenute esigenze organizzative.
  • Si ottimizzeranno al massimo gli equipaggi delle auto. Resta intesa la partecipazione alla spesa del carburante per chi non mette a disposizione la propria auto, secondo la prassi dell’associazione.

:: REGOLAMENTO ESCURSIONI ::

Il Direttivo ha approvato e predisposto il programma annuale delle escursioni individuando, tra i soci capaci e disponibili, i responsabili sezionali cui attribuire il compito di realizzare le singole attività.
Il programma riporta, per ciascuna escursione, il nome o i nomi dei relativi responsabili.
Il responsabile dell’escursione può non ammettere i partecipanti che a causa della scarsa preparazione, dell’inidoneo abbigliamento, dell’atteggiamento tenuto o di quant’altro, potrebbero influire negativamente sullo svolgimento dell’escursione.
Il responsabile dell’escursione può modificare il percorso di un’escursione programmata o di spostare o annullare la stessa a causa di sopravvenute necessità.
Il Direttivo può non ammettere nell’elenco i nominativi dei responsabili sezionali che nell’organizzazione di escursioni abbiano dimostrato scarsa attitudine e che non diano sufficienti garanzie, impedendo agli stessi di potersi proporre per nuove escursioni.

: OBBLIGHI DEI PARTECIPANTI ::

– Partecipare alla riunione, quando prevista, per l’iscrizione all’escursione e versare la quota richiesta;
– Essere puntuali all’appuntamento;
– Essere fisicamente preparati ed in possesso di abbigliamento ed attrezzatura adeguati all’escursione;
– Attenersi esclusivamente alle disposizioni impartite dal responsabile non abbandonando il sentiero ed il gruppo se non preventivamente autorizzati e collaborando per la migliore riuscita dell’escursione;
– Prevedendo l’utilizzo della propria autovettura, presentarsi al raduno già riforniti di carburante.
– Conoscere il regolamento ed accettarlo.