28 Agosto 1a tappa Matera-Pomarico

Ore 5.30, sagrato della Cattedrale, ci siamo finalmente. Appuntamento rispettato in pieno dai partecipanti di questa nuova quanto entusiasmante esperienza di trekking, ma soprattutto di amore per la propria terra. 
Dopo la foto di rito con tutti quelli che pur non partecipando a tutte le tappe hanno voluto esprimere un segno di incoraggiamento, la carovana si muove: sono esattamente le 5.40.
Dalla Cattedrale ci muoviamo verso Matera sud, esattamente verso la rotonda antistante all’azienda sanitaria di Matera, dalla cui strada frontale sterrata si percorre parte della Piana di San Francesco.

 Avanti a noi scorgiamo nettamente Monte Acuto (o Monte Cupo) e defilata sulla sua sx la piramide del castrum pomaricano.La carrareccia larga ed in discesa ci permette di percorrere agevolmente i 14 km verso la contrada Santa Lucia riuscendo qua e là a fare una rapida carrellata di luoghi della murgia poco conosciuti e frequentati e di luoghi tristemente legati alla guerra fredda come la base di lancio dei missili Irbm a testata nucleare, ricordati dalla presenza di tre torrette cilindriche che svettano sopra alcune colline in lontananza.

Arrivati a Santa Lucia e passato il ponte sul Bradano (non senza notare gli ammassi di rifiuti di ogni genere sparsi lungo la due estremità del ponte) un tratto di asfalto in salita, deviante leggermente in direzione Miglionico, ci conduce all’agglomerato rurale di Tre Confini Sottani, dove una breve pausa nei pressi di una masseria ancora abitata ci ristora, preparandoci decisamente ad affrontare la prima delle successive salite: Monte Acuto.
Il sole ormai espone tutti noi ad una fatica maggiore ed ad una maggiore idratazione; Monte Acuto tuttavia ci riserva una vista spattacolare su tutta la valle racchiusa tra Miglionico e Matera (con in fondo una velata Irsina) e ci permette di beneficiare di una ventilazione ottimale ai piedi del bosco sulla sua cima.
Saliamo ancora un pezzo di carrareccia e ci ritroviamo sull’altro versante del monte: Montescaglioso sulla ns destra e poi in lontananza il mare, mentre il ns percorso continua in discesa sulla destra. Poi ancora un’altra salita intercettato al suo apice una strada comunale e finalmente una fonte. Con la pausa di oltre 1 ora che ne è seguita, grazie anche alla presenza di una vasca adiacente alla fontana, i ns piedi ci ringraziano. Tuttavia le fatiche non sono ancora finite: una ultima quanto estenuante ultima discesa/salita prelude all’agognata meta. Una fermata in uno dei pochi bar aperti alle 14.45 apre un fine giornata di relax che termina presso il ristorante con una abbondante porzione di primo piatto e poi qualche trancio di pizza. 
Ore 22.45 siamo ormai tutti nelle ns camere.

 

Nunzio Giancola