9 ottobre 2016
Coordinatori:
- Cosimo Buono
- Giovanni Burgi
Orario di partenza: 7,00 – piazza Matteotti
Località di partenza: Rifugio Caserma in territorio di Francavilla sul Sinni
Difficoltà: E
Lunghezza del percorso: km.13
Dislivello: m. 432 circa
Quota massima raggiunta: 1562 (Coste di Caramola)
Tipo di percorso: “a padella”
Sorgenti: sorgente Acqua Preziosa c/o Rifugio Caserma
Abbigliamento: adeguato alla quota e alla stagione
Numero di partecipanti: 25
Si consigliano: bastoncini telescopici
DESCRIZIONE DEL PERCORSO
Lasciata la macchina al parcheggio all’altezza del Rifugio Caserma, si procede lungo la strada forestale tra grandi faggi che si protendono grandiosi verso l’alto come pilastri di una cattedrale gotica. In breve si raggiunge Lago d’Erba, che segna l’inizio della Riserva Naturale Orientata Bosco Rubbio. Senza entrare nel recinto della Riserva, si prende la strada forestale che procede a destra, lungo la staccionata del Lago d’Erba.
Dopo poco più di un chilometro si raggiunge un “pilaccio”, da questo punto si prende a sin. per salire in sentiero libero, in salita un po’ impegnativa fino alla sommità. Si intercetta quindi il sentiero che procede a destra, diretti al Monte Caramola. Curiosa è la conformazione del cucuzzolo che appare come una mini-dolina. Si esce ben presto su un’ampia radura di sommità, coperto parzialmente di felci e frequentato da cavalli e da cinghiali. Splendida la vista che si allarga tutt’intorno.
Tornati indietro, si riprende il sentiero che sale per le Coste di Caramola per poi scendere su una carrareccia fino alla fontana Palladoro e poi alla via sterrata per San Severino. Dal Belvedere di Palladoro (m.1450) si ammira il versante Sud-Ovest con le cime più elevate del Parco e la Cresta di Madonna di Pollino. Dopo km.1,6 si raggiunge il quadrivio meglio noto come località Tre Confini (Francavilla – San Severino L. – Terranova).
Si prende la via verso Nord, entrando nel cancello della Riserva Naturale Orientata (e ZPS) Rubbio. Dopo un paio di chilometri circa in discesa tra abeti bianchi ed aver superato il “Lago d’Erba” si fa ritorno al Rifugio Caserma.
Il Monte Caramola e il Bosco Rubbio
Il Monte Caramola con i suoi 1524 metri di quota non è certo tra le vette maggiori del massiccio del Pollino, ma il suo profilo imponente si staglia ad Ovest mentre si percorre la Sinnica in direzione di Francavilla e domina la valle del Rubbio. Dall’altra parte, la montagna domina l’abitato di San Severino Lucano e la valle del Frido, distinguendosi in maniera inconfondibile mentre si percorre la strada che porta a Colle Impiso, nel cuore del Parco. Il Monte Caramola conserva il suo aspetto selvaggio, coperto dalla faggeta e solo in vetta un’ampia radura permette di godere di una vasto panorama: dal Lago di Senise al Monte Coppolo, alla Timpa di Pietrasasso; dal Raparo, al Monte Alpi, al Sirino e al Monte la Spina; da Serra di Crispo al Pollino, al Monte Grattaculo.
D’altra parte, il brigante Antonio Franco, che imperversò con la sua banda nel periodo del grande brigantaggio post-unitario, lo scelse quale rifugio sicuro, in quanto luogo impervio, per sfuggire alla guardia nazionale.
Il Bosco Rubbio è invece una Riserva Naturale Orientata, istituita nel 1972 e gestita dall’Azienda di Stato delle Foreste Demaniali, ufficio di Potenza; prende il nome dall’omonimo torrente affluente del Sinni, che a sua volta si chiama così, per via di un antico castello medioevale, che domina la fiumara nei pressi del Monte Catarozzolo. Scopo della sua istituzione era ed è quello di proteggere un interessante lembo di faggeto-abetina, del versante lucano del Pollino. A Rubbio il faggio è molto competitivo e nonostante questo l’abete si sviluppa con successo ed in alcuni punti possiamo ammirare lembi di abetina pura. A far compagnia al faggio e all’abete bianco, ci sono altre piante ed arbusti tipici di questo tipo di foresta: l’acero di Lobel, pianta elegante ed utilissima, endemica dell’Appennino meridionale dall’Abruzzo alla Sila, l’acero di monte e l’olmo montano dalle grandi foglie seghettate. Tra gli arbusti, ricordiamo per bellezza ed utilità il Sambuco, pianta officinale tipica dei recessi più umidi, dai bellissimi fiori e dai frutti neri. Nella parte inferiore della foresta è presente anche il cerro, mentre tra le piante del sottobosco vegeta la belladonna, dalle attraenti bacche nere e lucenti, ma tossica. Nel passato era usata dalle donne per dare profondità e splendore allo sguardo, oggi la si usa soprattutto in oculistica, per favorire la dilatazione delle pupille.
Proprio all’ingresso della foresta e nelle zone dove l’acqua tende a ristagnare, è possibile ammirare un’altra pianta molto interessante: il salicone. E’ un piccolo albero dalle bellissime fioriture tardo-invernali, molto utile nel consolidamento dei versanti e da cui nel passato si ricavava dell’ottima carbonella; i rami flessibili come quelli degli altri salici si usano ancora per fabbricare cesti.
Altra perla di Bosco Rubbio è il piccolo stagno detto “Lago d’Erba”; mai nome fu così appropriato, infatti più che un lago è uno stagno, ed il fondo è occupato da piante tipiche delle zone umide, inoltre il livello delle acque è molto variabile e sono quindi visibili rare volte, ma quando ciò avviene i faggi e gli abeti vi si specchiano; bella, inoltre, la visuale verso le Coste del Caramola.
Notizie utili:
- La riunione pre-escursione si terràvenerdì 7 ottobre alle 20.00 presso la sede dell’associazione.
- I partecipanti sono tenuti ad osservare strettamente le indicazioni dei coordinatori.
- L’Associazione e i coordinatori non sono responsabili di eventuali infortuni e/o incidenti che dovessero occorrere ai partecipanti all’escursione, prima, durante e dopo la stessa.
- In caso di maltempo, l’escursione potrà subire variazioni oppure essere rinviata ad altra data.
- Il percorso potrebbe essere modificato dai coordinatori per sopravvenute esigenze organizzative.
- Si ottimizzeranno al massimo gli equipaggi delle auto. Resta intesa la partecipazione alla spesa del carburante per chi non mette a disposizione la propria auto, secondo la prassi dell’associazione.
:: REGOLAMENTO ESCURSIONI ::
Il Direttivo ha approvato e predisposto il programma annuale delle escursioni individuando, tra i soci capaci e disponibili, i responsabili sezionali cui attribuire il compito di realizzare le singole attività.
Il programma riporta, per ciascuna escursione, il nome o i nomi dei relativi responsabili.
Il responsabile dell’escursione può non ammettere i partecipanti che a causa della scarsa preparazione, dell’inidoneo abbigliamento, dell’atteggiamento tenuto o di quant’altro, potrebbero influire negativamente sullo svolgimento dell’escursione.
Il responsabile dell’escursione può modificare il percorso di un’escursione programmata o di spostare o annullare la stessa a causa di sopravvenute necessità.
Il Direttivo può non ammettere nell’elenco i nominativi dei responsabili sezionali che nell’organizzazione di escursioni abbiano dimostrato scarsa attitudine e che non diano sufficienti garanzie, impedendo agli stessi di potersi proporre per nuove escursioni.
: OBBLIGHI DEI PARTECIPANTI ::
– Partecipare alla riunione, quando prevista, per l’iscrizione all’escursione e versare la quota richiesta;
– Essere puntuali all’appuntamento;
– Essere fisicamente preparati ed in possesso di abbigliamento ed attrezzatura adeguati all’escursione;
– Attenersi esclusivamente alle disposizioni impartite dal responsabile non abbandonando il sentiero ed il gruppo se non preventivamente autorizzati e collaborando per la migliore riuscita dell’escursione;
– Prevedendo l’utilizzo della propria autovettura, presentarsi al raduno già riforniti di carburante.
– Conoscere il regolamento ed accettarlo.