14 Maggio 2017
Coordinatori:
- Donato Casamassima 3331166651
- Eustachio Schiuma 3207035202
Orario di partenza: 7.00
Località di partenza: Piazza Matteotti
Difficoltà: E
Durata : 7/8 ore ( soste comprese)
Lunghezza del percorso: (a/r) 18 km circa
Dislivello: mt 350 circa
Quota massima raggiunta: 1700 mt.
Tipo di percorso: strada forestale, sentiero
Sorgenti: Rifugio Caserma, Acqua Tremola
Abbigliamento: adeguato alla stagione, scarpe da trekking
Per sopravvenute esigenze organizzative dovute all’annullamento della escursione prevista in calendario , in alternativa si propone una escursione che TFN ha proposto anni fa e precisamente il 4 settembre 2005. L a difficoltà E è dovuta soprattutto alla lunghezza del percorso , comunque, essendo il percorso a/r , è possibile fermarsi presso la località Acqua Tremola e fare il ritorno con il gruppo proveniente da Piano Iannace
DESCRIZIONE DEL PERCORSO
Il percorso si snoda lungo la boscosa dorsale che unisce Serra di Crispo al monte Caramola, attraversando foreste miste di abete bianco e faggio. Dal rifugio “ La Caserma “ che raggiungeremo da Francavilla sul Sinni, si segue la strada forestale fino alla radura del “Lago d’Erba”, si prosegue nel Bosco Rubbio in leggera salita sino a raggiungere il crinale. Superato un cancello che delimita l’ area protetta di Bosco Rubbio, ci troviamo nella località detta dei tre confini sulla sinistra si prosegue verso la sorgente Catusa , sulla destra verso S. Severino Lucano , noi proseguiremo di fronte in leggera discesa, fino a raggiungere la bella radura di Acqua Tremola ( mt 1500 s.l.m.) . Dopo una piccola sosta si prosegue per la Piana S. Francesco, qui sono presenti alcuni maestosi alberi di abete bianco. Si prosegue in salita sempre nella folta faggeta, fino a giungere, dopo una salita più impegnativa, a Piano Iannace , punto di arrivo della nostra escursione e importante crocevia per raggiungere varie località, tra cui la Grande Porta del Pollino, Serra di Crispo, Lago Duglia, Madonna del Pollino. Dopo la sosta pranzo faremo lo stesso percorso dell’andata fino a raggiungere il nostro punto di partenza.
Notizie Utili
- L’incontro di pre escursione, obbligatorio per i residenti a Matera, si terrà eccezionalmente giovedi 11 maggio alle ore 20.15 presso la sede di vico Lombardi n. 3 Qui saranno definiti gli autisti e gli equipaggi delle auto disponibili . Le prenotazioni all’escursione devono essere effettuate telefonicamente entro la stessa data ai coordinatori o direttamente in sede. Si darà la precedenza ai soci.
- Pranzo al sacco .
- Per i non soci è previsto un contributo liberale di 6 € e di 3 € per la polizza assicurativa giornaliera da versare il venerdi in sede.
- I soci verseranno il contributo liberale di 1 €
- L’Associazione ed i coordinatori non sono responsabili di eventuali infortuni e/o incidenti che dovessero interessare i partecipanti all’escursione, prima, durante e dopo la stessa.
- In caso di maltempo, o per sopravvenute esigenze organizzative l’escursione potrà subire variazioni oppure rinviata ad altra data.
:: REGOLAMENTO ESCURSIONI ::
Il Direttivo ha approvato e predisposto il programma annuale delle escursioni individuando, tra i soci capaci e disponibili, i responsabili sezionali cui attribuire il compito di realizzare le singole attività.
Il programma riporta, per ciascuna escursione, il nome o i nomi dei relativi responsabili.
Il responsabile dell’escursione può non ammettere i partecipanti che a causa della scarsa preparazione, dell’inidoneo abbigliamento, dell’atteggiamento tenuto o di quant’altro, potrebbero influire negativamente sullo svolgimento dell’escursione.
Il responsabile dell’escursione può modificare il percorso di un’escursione programmata o di spostare o annullare la stessa a causa di sopravvenute necessità.
Il Direttivo può non ammettere nell’elenco i nominativi dei responsabili sezionali che nell’organizzazione di escursioni abbiano dimostrato scarsa attitudine e che non diano sufficienti garanzie, impedendo agli stessi di potersi proporre per nuove escursioni.
: OBBLIGHI DEI PARTECIPANTI ::
– Partecipare alla riunione, quando prevista, per l’iscrizione all’escursione e versare la quota richiesta;
– Essere puntuali all’appuntamento;
– Essere fisicamente preparati ed in possesso di abbigliamento ed attrezzatura adeguati all’escursione;
– Attenersi esclusivamente alle disposizioni impartite dal responsabile non abbandonando il sentiero ed il gruppo se non preventivamente autorizzati e collaborando per la migliore riuscita dell’escursione;
– Prevedendo l’utilizzo della propria autovettura, presentarsi al raduno già riforniti di carburante.
– Conoscere il regolamento ed accettarlo.
Cenni storici sulla Ferrovia Calabro-Lucana
In un contesto degno dei paesaggi mediterranei più belli oggi il trenino della Ferrovia Calabro Lucana avrebbe solcato due Parchi: quello del Pollino e quello della Val d’Agri-Lagonegrese, le locomotive avrebbero collegato tanti piccoli borghi delle valli calabresi e lucane.
Ma la storia è andata in senso inverso. Del tracciato dismesso dei binari, oggi rimane la traccia che piano piano viene cancellata dalla vegetazione che si riprende i suoi spazi tra asprezze morfologiche di territori unici, gallerie e ponti arditi, vere opere straordinarie diventate archeologia industriale.
Colpa di una politica scellerata che, oltre ad interrompere clamorosamente il servizio, permise uno smantellamento lento ma inesorabile, di tutte le strutture.
La ferrovia Lagonegro-Spezzano faceva parte di un più’ ampio progetto, che mirava a realizzare un collegamento su ferro in senso longitudinale fra le coste tirrenica e jonica, dal Napoletano alla piana di Sibari fra gli inizi degli anni ’20 e la fine degli anni ’70.
Progettualmente si decise per lo scartamento ridotto che risultava più conveniente per la costruzione, rispetto all’ordinario, impiegando meno materiale, ma anche perché il tracciato prevalentemente tortuoso non avrebbe consentito velocità commerciali superiori dai 15 ai 30 km/h.
Nel 1915 venne inaugurata una prima tratta, da Spezzano Albanese a Castrovillari, comprendente sezioni a cremagliera. Nel 1916 il servizio venne prolungato fino a Morano Calabro.
Dopo una grave crisi economica i lavori vennero ripresi solo nel 1929 con la realizzazione della tratta Lagonegro-Laino Bruzio (gli odierni Laino Castello e Laino Borgo un tempo unificati).
I lavori continuarono e nel 1931 si completò l’intero tracciato con l’apertura del tratto Laino-Morano completando di fatto il collegamento che unificava la Lucania e la Calabria.
La linea attraversava territori di orografia difficile per cui furono necessari accorgimenti progettuali a quel tempo importanti dal punto di vista dell’esecuzione, pertanto ponti, viadotti arditi e tortuosità artificiali, necessarie a mantenere le pendenze accettabili, portarono alla presenza di numerosi tornanti come quelli presso la “Dirupata” (IL TRATTO DEL PERCORSO CHE FAREMO NOI).
L’avvento della diffusione delle auto e la costruzione dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria fecero perdere interesse all’utilizzo del trasporto passeggeri su rotaia.
Quello che risultava soddisfacente rimaneva il traffico merci vista anche la forte vocazione agricola e di sfruttamento boschivo dove il tracciato insisteva.
Purtroppo anche la natura stessa del territorio influì molto sulla storia della ferrovia. Le ingenti risorse per la manutenzione dei manufatti non potevano più essere sostenuti per cui cominciarono ad evidenziarsi i primi cedimenti alle volte delle gallerie e fenomeni di smottamento con conseguenti problemi di deformazione dei ponti. Ciò spinse l’amministrazione a cominciare a chiudere alcuni tratti dirottando i passeggeri verso i primi autobus di autoservizi sostitutivi.
La non conveniente idea di ristrutturazione collegata all’esiguità del numero dei passeggeri ed i continui problemi sul tracciato, convinsero l’amministrazione ad utilizzare definitivamente mezzi su gomma.
Agli inizi dei primi anni ’70 i cedimenti divennero insostenibili e quindi si decise per la definitiva interruzione del traffico anche sulla tratta Castrovillari–Spezzano Albanese. La ferrovia privata dei suoi naturali collegamenti con la rete nazionale, divenne un inutile moncone e sia il traffico passeggeri sia quello delle merci subì un notevole calo. Intanto alla stazione di Castrovillari si iniziava lo smantellamento dell’infrastruttura ferroviaria per far posto alla nuovissima Autostazione dei Pullman, come si può notare oggi. Ormai era chiaro che la tratta sopravvissuta quella che andava da Castrovillari al Bivio di Latronico risultava sempre meno capace di competere con il sistema stradale, soprattutto dopo la realizzazione dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria. L’esercizio ferroviario si prolungò per qualche anno ancora e fu definitivamente soppresso nel giugno 1978. Agli inizi degli anni ottanta la ferrovia fu completamente dismessa e smantellata dei binari e delle traversine.