versante calabrese

Parco del Pollino: la faggeta vetusta di Cozzo Ferriero

Domenica 30 settembre 2018

Coordinatori:

  • Nicola Montemurro (333.7129536)
  • Cosimo Buono (tel. 328.8474201)

“Un bosco non è solo un insieme di alberi. Non è solo la somma degli alberi, degli arbusti e delle erbe. Non è nemmeno la somma della componente animale e di quella vegetale, e della roccia e del suolo su cui cresce.

Un bosco è un organismo complesso. E’ il risultato di azioni e reazioni, di alleanze e competizioni, di simbiosi e parassitismo; è un alternarsi di vita e morte, di crescite e crolli.

Un bosco è anche un luogo dello spirito, una dimensione dentro la quale aleggiano paure e speranze, fughe e abbracci, sogni e visioni ancestrali. Proviamo, dentro al bosco, un senso di religiosità cosmica.” (Daniele Zovi, Alberi sapienti e antiche foreste)

Difficoltà: EE – la lunghezza e il dislivello relativamente poco impegnativi non devono ingannare. La foresta vetusta, che cioè non è stata soggetta a tagli in tempi recenti, è stata risparmiata generalmente per l’impervietà dei luoghi e per la particolare difficoltà, dunque, per l’uomo di tagliare e portare via gli alberi. Il percorso si sviluppa prevalentemente nel bosco, su crinali molto scoscesi, senza sentiero; solo all’inizio e alla fine procede su comoda carrareccia e sentieri (e in piccola parte anche su strada asfaltata). Inoltre, la salita che porta a Cozzo Ferriero è caratterizzata da tante pietre che bisogna fare molta attenzione a non spostare e far rotolare giù verso i compagni che seguono. C’è un tratto impegnativo prima di raggiungere Coppola di Paola, sconsigliato a chi soffre di vertigini.

Lunghezza del percorso: circa km. 12
Dislivello: circa m.750
Quota massima raggiunta: m.1919 (Coppola di Paola)
Orario di partenza: ore 06:40 (ora solare)
Località di partenza: Panificio San Giacomo, via La Martella
Tipo di percorso: ad anello
Sorgenti: Acqua Sciartaglie. Per sicurezza, porteremo le borracce già riempite (lt.1) da casa.
Abbigliamento: scarpe da trekking e bastoncini obbligatori, abbigliamento a strati secondo la stagione; in ogni caso, munirsi di giacca a vento leggera, mantellina antipioggia, occhiali da sole e cappellino in caso di giornata soleggiata.

Numero partecipanti: 20, con precedenza per i soci.  Le prenotazioni dei non soci saranno accettate solo in caso di posti liberi. La quota di partecipazione è di 1euro per i soci e 9 euro (€ 6,00 e il contributo di € 3,00 per la polizza assicurativa giornaliera obbligatoria) per i non soci. Non saranno accettate prenotazioni dopo la riunione di pre-escursione (a cui è obbligatorio partecipare) di venerdì 28.

DESCRIZIONE DEL PERCORSO

Il percorso si sviluppa nel cuore del Parco Nazionale del Pollino, nel versante lucano occidentale, in territorio di Rotonda e interessa lembi della Foresta Vetusta di Cozzo Ferriero. Esso procede in buona parte lungo il confine con la Calabria, sullo spartiacque tra il bacino idrografico del Mercure e quello del Coscile.

Nel 2017 la Foresta Vetusta di Cozzo Ferriero è stata dichiarata dall’Unesco “Patrimonio mondiale dell’umanità” insieme ad altre foreste italiane: nel Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise (a Villavallelonga-Valle Cervara, Lecce nei Marsi-Moricento, Pescasseroli-Coppo del Principe e Coppo del Morto, Opi-Val Fondillo); quella di Sasso Fratino (Parco nazionale delle Foreste Casentinesi), della Foresta Umbra (Parco nazionale del Gargano), del Monte Cimino e di Monte Raschio (Parco regionale di Bracciano-Martignano).

Sono 12 i Paesi Europei con la presenza di siti naturali di faggete vetuste iscritti al Patrimonio mondiale dell’umanità: Italia, Austria, Belgio, Slovenia, Spagna, Albania, Bulgaria, Croazia, Germania, Romania, Slovacchia e Ucraina. Il territorio italiano è quello che, dopo la Romania, presenta il maggior numero di siti di faggete vetuste dall’eccezionale valore universale.

La faggeta di Cozzo Ferriero è radicata lungo la dorsale che da Cozzo Ferriero raggiunge Coppola di Paola ed è estesa per circa 70 ettari, sviluppandosi su una superficie sub-pianeggiante compresa tra 1700 e 1750 s.l.m.; l’esposizione prevalente è Ovest. Geologicamente l’area è caratterizzata da rocce carbonatiche con prevalenza di calcari dolomitici, su cui si sono formati suoli moderatamente profondi, con tessitura da franco limosa ad argillosa limosa. In questa aera vegetano faggi monumentali, che hanno raggiunto un’età che raggiunge anche i 500 anni, tipici delle fasi più mature della dinamica forestale, con accumulo di alberi morti in piedi e schiantati, tipici delle faggete vetuste, dove l’assenza di impatti significativi legati alle attività umane per un periodo di tempo sufficientemente lungo, ha consentito alle dinamiche naturali di esprimersi, dando luogo a cenosi strutturalmente complesse e ricche di biodiversità.

L’itinerario parte dalla Piana di Pedarreto, nei pressi del Rifugio Fasanelli e procede lungo la carrareccia che passa sotto la Madonnina. La carrareccia entra nel bosco a mezza costa. Si prende uno stretto, breve sentiero a destra, sulla scarpata, per osservare da lontano la parete rocciosa con in basso la grotta dell’Orso. Si prosegue lungo la carrareccia, per raggiungere Timpa dell’Orso, con bella vista sulla valle del Mercure e su Rotonda, sul Monte la Spina e sul Sirino.

Si riprende il cammino lungo il crinale in salita, lungo tracce di un sentiero piuttosto ripido, fino ad uscire alla scoperto e raggiungere la sommità a 1790 m di quota. Si procede quindi nella radura in direzione est. Si torna nel bosco, passando accanto a una radura/dolina e subito si entra nell’ambiente della faggeta vetusta, con alcuni alberi centenari e altri naturalmente schiantati al suolo, coperti di funghi e muschi, che favoriscono la biodiversità.

Si torna a salire nel bosco e attraverso un’altra radura si raggiungere la cima di cozzo Ferriero a 1805 m. Un maestoso acero napoletano ne è l’antico custode.

Nuovamente nel bosco, si scende lungo la cresta, fino alla sella che si affaccia su Valle Lupara e che poi risale, stretta e ripida, sempre nel bosco, fino a raggiungere l’ultimo tratto del fianco meridionale, scoperto e ripido (sconsigliato a chi soffre di vertigini) di Coppola di Paola. Bella vista su Piano Ruggio, Timpone della Capanna, Serra del Prete e le altre importanti cime del massiccio, viste da una prospettiva suggestiva. Pausa pranzo.
Coppola di Paola presenta altre cime minori, che evitiamo per discendere lungo l’impluvio, cercando però di procedere di lato per evitare il fondo, fitto di ortica. Procedendo a destra, si imbocca infine un sentiero nel bosco che scende fino al Colle del Dragone.
Da qui scendiamo lungo la strada asfaltata verso Piano Ruggio, per poi deviare a sinistra verso Pedarreto e, poco più avanti, a destra verso il rifugio abbandonato di Colle Ruggio.

Il sentiero procede comodamente, tra i faggi e le radure di Piana Grande, fino a tornare a Piano di Pedarreto.

Notizie utili:

  • La riunione pre-escursione si terrà 28 settembre alle 20.15 presso la sede dell’Associazione.
  • I partecipanti sono tenuti ad osservare strettamente le indicazioni dei coordinatori.
  • L’Associazione e i coordinatori non sono responsabili di eventuali infortuni e/o incidenti che dovessero occorrere ai partecipanti all’escursione, prima, durante e dopo la stessa.
  • In caso di maltempo, l’escursione potrà subire variazioni oppure essere rinviata ad altra data.
  • Il percorso potrebbe essere modificato dai coordinatori per sopravvenute esigenze organizzative.
  • Si ottimizzeranno al massimo gli equipaggi delle auto. Resta intesa la partecipazione alla spesa del carburante per chi non mette a disposizione la propria auto, secondo la prassi dell’associazione.

:: REGOLAMENTO ESCURSIONI ::

Il Direttivo ha approvato e predisposto il programma annuale delle escursioni individuando, tra i soci capaci e disponibili, i responsabili sezionali cui attribuire il compito di realizzare le singole attività.
Il programma riporta, per ciascuna escursione, il nome o i nomi dei relativi responsabili.
Il responsabile dell’escursione può non ammettere i partecipanti che a causa della scarsa preparazione, dell’inidoneo abbigliamento, dell’atteggiamento tenuto o di quant’altro, potrebbero influire negativamente sullo svolgimento dell’escursione.
Il responsabile dell’escursione può modificare il percorso di un’escursione programmata o di spostare o annullare la stessa a causa di sopravvenute necessità.
Il Direttivo può non ammettere nell’elenco i nominativi dei responsabili sezionali che nell’organizzazione di escursioni abbiano dimostrato scarsa attitudine e che non diano sufficienti garanzie, impedendo agli stessi di potersi proporre per nuove escursioni.

: OBBLIGHI DEI PARTECIPANTI ::

– Partecipare alla riunione, quando prevista, per l’iscrizione all’escursione, firmare la liberatoria delle responsabilità nei confronti dei coordinatori e dell’associazione e versare la quota richiesta;
– Essere puntuali all’appuntamento;
– Essere fisicamente preparati ed in possesso di abbigliamento ed attrezzatura adeguati all’escursione;
– Attenersi esclusivamente alle disposizioni impartite dal responsabile non abbandonando il sentiero ed il gruppo se non preventivamente autorizzati e collaborando per la migliore riuscita dell’escursione;
– Prevedendo l’utilizzo della propria autovettura, presentarsi al raduno già riforniti di carburante.
– Conoscere il regolamento ed accettarlo.