“IX Giornata Nazionale delle Ferrovie Non Dimenticate: dal Basento a Ferrandina”

6  marzo 2016

Coordinatori:

Orario di partenza: ore 7:15
Località di partenza: Piazza Matteotti , con auto proprie
Difficoltà: E (escursionistico- medio impegno)
Lunghezza del percorso: 15/17 km circa
Dislivello: 500 mt complessivi
Quota massima raggiunta: 480 mt
Tipo di percorso: asfalto, sterrato, terreno
Sorgenti: fontana di San Damiano (nelle vicinanze di Ferrandina)
Abbigliamento: Obbligatorie le scarpe da trekking. Si consiglia abbigliamento adeguato alla stagione e alle condizioni climatiche, giacca a vento e mantellina antipioggia, bastoncini da trekking e ghette in caso di presenza di fango.

Numero di partecipanti: 30  persone

IX GIORNTA NAZIONALE DELLE FERROVIE NON  DIMENTICATE

Il Falco Naumanni e Il Ciclamino (associazione di cicloambientalisti FIAB di Matera) con questa escursione aderiscono alla IX Giornata Nazionale delle Ferrovie Non Dimenticate.

La giornata si inserisce nel quadro di eventi e manifestazioni che si tengono in tutta Italia per la tutela delle Ferrovie Abbandonate ed è promossa da Co.Mo.Do. (Coordinamento di Mobilità Dolce). Il  6 marzo, infatti, si inaugura il Mese della Mobilità Dolce che terminerà il 6 aprile con una lunga serie di iniziative.
L’obiettivo è quello di tutelare il patrimonio storico, sociale e culturale rappresentato dalle strade ferrate e di riattare le ferrovie definitivamente abbandonate in binari verdi, piste ciclo-pedonali che si snodano su percorsi di alta valenza ambientale.
All’inizio della nostra escursione seguiremo le tracce della mai realizzata tratta delle Ferrovie dello Stato Matera- Ferrandina e della vecchia tratta ferroviaria delle Calabro- Lucane Matera- Montalbano Jonico.

DESCRIZIONE DEL PERCORSO

L’escursione avrà inizio dalla vecchia stazione delle Ferrovie Calabro – Lucane. A differenza, però, di altre giornate dedicate alle ferrovie dimenticate, questa volta non percorreremo vecchi tracciati di ferrovie in disuso, ma un piccolissimo tratto di un tracciato mai entrato in funzione  vale a dire la tratta tanto discussa Ferrandina–Matera, delle FS.

Quindi, lasciate le macchine, inizieremo un primo percorso ad anello che ci condurrà all’ingresso della galleria. Una volta giunti nei pressi della galleria, faremo una piccola deviazione per andare a vedere una vecchia galleria delle Ferrovie Calabro-Lucane sulla linea Matera- Montalbano, dismessa all’inizio degli anni settanta. Proseguiremo il nostro cammino verso la stazione di Ferrandina Scalo per chiudere il nostro giro ad anello.

Da qui inizierà un piccolo percorso lungo il fiume Basento denominato “sentiero natura”, lungo il quale sono situati dei punti di osservazione di volatili. Lasciato il sentiero natura, la nostra camminata proseguirà alla volta di Ferrandina; da questo momento in poi il percorso di circa 4 km sarà in costante salita ed attraverseremo una pineta di rimboschimento ed un uliveto con alberi secolari (meritevoli delle attenzioni dei fotografi), giungendo così alla Fontana di San Damiano, dove potremo ammirare la presenza di numerosi lavatoi, testimonianza di come veniva vissuta la quotidianità in passato. Giunti finalmente a Ferrandina, consumeremo il nostro pranzo a sacco in attesa che ci raggiunga la nostra guida con la quale conosceremo  meglio le bellezze del posto. Una volta salutata la nostra guida, riprenderemo il percorso verso le nostre auto lungo la stessa strada.
In concomitanza con l’escursione a piedi, ne è prevista anche una in bici a cura de Il  Ciclamino- FIAB di Matera su un itinerario più lungo, che percorre comunque un tratto in comune. Si veda scheda su sito www.fiabmatera.it

Ulteriori informazioni sulle vecchie ferrovie abbandonate si possono trovare sui siti http://www.greenways.it/http://www.ferroviedimenticate.it/

Notizie sulla tratta ferroviaria Matera- Ferrandina

I lavori per la realizzazione della tratta Matera- Ferrandina hanno avuto inizio nel 1982 e sono stati interrotti nel 1988.  La linea delle FS avrebbe dovuto collegare la Città dei Sassi con Ferrandina e creare un corridoio fino a Napoli.
Erano in tanti a sostenere, sin dall’avvio dei lavori, l’inutilità dell’opera.
Sarebbe stato certo più utile collegare Matera su una nuova  direttrice: Foggia – Metaponto. Ma si sa, nel nostro Paese prevalgono altre logiche e la  strada ferrata, con i suoi 29,250 Km, non è mai stata completata. Secondo alcune fonti, l’ennesima cattedrale nel deserto ha comportato un esborso di circa 530 miliardi di lire.
Tra polemiche, dispendio economico e livori,  della mai completata opera resta solo una colata di cemento che taglia la Valle del Basento, una galleria sotto il bosco della Manferrana che sbuca a Ferrandina, la mai utilizzata stazione di La Martella e  due ponti  in ferro.

Il Ministero dei Trasporti la annovera tra le circa 800 opere incompiute del Belpaese, unica tratta ferroviaria.

Notizie sulla tratta Matera- Montalbano Jonico

La strada ferrata rientrava in un grande progetto, teso alla realizzazione di grandi infrastrutture che unificassero l’Italia e gli italiani.
La tratta ferroviaria Matera-Montalbano Jonico, gestita dalle allora Calabro Lucane, fu inaugurata nel 1928.
Su un binario a scartamento ridotto, il trenino  percorreva 65,365 Km e collegava Matera con Montescaglioso, Pomarico, Miglionico, Ferrandina, Craco fino ad arrivare a  Montalbano Jonico.
Doveva poi proseguire fino a Nova Siri sullo Jonio, raccordo questo mai realizzato. La linea doveva far parte di una ben più vasta rete di collegamento tra Basilicata e Puglia da un lato e tra Basilicata-Campania e Calabria dall’altro.
Definitivamente dismessa nel 1974, è annoverata tra i rami secchi delle strade ferrate italiane.

Ferrandina
La cittadina è soprattutto nota per i bellissimi complessi monastici (Convento dei Padri Domenicani, Convento dei Cappuccini, Monastero di Santa Chiara, Convento di San Francesco), per i suoi splendidi palazzi nobiliari (Palazzo Cantorio, Palazzo Centola), e per i ruderi del Castello di Uggiano, la cui costruzione risale al IX secolo d.C.
Ben più antica è l’origine del centro. I primi insediamenti della città risalgono al IX- VIII secolo a.C. ad opera degli Enotri; nell’VIII secolo d.C. il sito viene dapprima indicato con il nome di Obelano e poi di Uggiano. La toponomastica cambia nuovamente con  il Re Federico D’Aragona che lo ribattezza Ferrandina, in onore del padre Ferrante o del cugino Ferrandino dal quale ereditò il trono nel 1497.
Meravigliosa la collina su cui sorge, caratterizzata da splendidi ulivi millenari. Secondo gli archeologi risalirebbe al IV secolo a.C. un frantoio di epoca greca ritrovato tra i coltivi. Il legame tra Ferrandina e l’ulivo è antichissimo, come testimoniano le tavole bronzee eraclesi.  Rinvenute nel 1732, documentano come già nel IV secolo a.C. si imponesse la messa a dimora di piante di olivo in ogni appezzamento di terreno del luogo.
Ed è ancora l’ulivo di Ferrandina a rappresentare la Basilicata nel Giardino dei Patriarchi d’Italia presso la Villa dei Quintili a Roma, nel Parco Regionale dell’Appia Antica.  Il 27 novembre 2013 è stato inaugurato questo giardino assai speciale dove sono stati piantati i polloni degli alberi monumentali più rappresentativi  di ciascuna regione italiana. Tra questi, i polloni di un Olivo della specie Olea Europea, var. Majatica sito in località Serra delle Fergole, a Ferrandina, l’albero lucano con la circonferenza più ampia (8 metri). Il  Giardino dei Patriarchi d’Italia è uno splendido connubio tra archeologia della pietra e archeologia vegetale.
Ferrandina è conosciuta anche all’estero per il cultivar della Maiatica  dai cui frutti si ottiene un prodotto tipico assai rinomato, presidio slow food, le olive infornate di Ferrandina.

Notizie utili:

  • La riunione pre- escursione si terrà
  • I partecipanti sono tenuti ad osservare strettamente le indicazioni dei coordinatori.
  • L’Associazione e i coordinatori non sono responsabili di eventuali infortuni e/o incidenti che dovessero occorrere ai partecipanti all’escursione, prima, durante e dopo la stessa.
  • In caso di maltempo, l’escursione potrà subire variazioni oppure essere rinviata ad altra data.
  • Il percorso potrebbe essere modificato dai coordinatori per sopravvenute esigenze organizzative.
  • Si ottimizzeranno al massimo gli equipaggi delle auto. Resta intesa la partecipazione alla spesa del carburante per chi non mette a disposizione la propria auto, secondo la prassi dell’associazione.

:: REGOLAMENTO ESCURSIONI ::

Il Direttivo ha approvato e predisposto il programma annuale delle escursioni individuando, tra i soci capaci e disponibili, i responsabili sezionali cui attribuire il compito di realizzare le singole attività.
Il programma riporta, per ciascuna escursione, il nome o i nomi dei relativi responsabili.
Il responsabile dell’escursione può non ammettere i partecipanti che a causa della scarsa preparazione, dell’inidoneo abbigliamento, dell’atteggiamento tenuto o di quant’altro, potrebbero influire negativamente sullo svolgimento dell’escursione.
Il responsabile dell’escursione può modificare il percorso di un’escursione programmata o di spostare o annullare la stessa a causa di sopravvenute necessità.
Il Direttivo può non ammettere nell’elenco i nominativi dei responsabili sezionali che nell’organizzazione di escursioni abbiano dimostrato scarsa attitudine e che non diano sufficienti garanzie, impedendo agli stessi di potersi proporre per nuove escursioni.

: OBBLIGHI DEI PARTECIPANTI ::

– Partecipare alla riunione, quando prevista, per l’iscrizione all’escursione e versare la quota richiesta;
– Essere puntuali all’appuntamento;
– Essere fisicamente preparati ed in possesso di abbigliamento ed attrezzatura adeguati all’escursione;
– Attenersi esclusivamente alle disposizioni impartite dal responsabile non abbandonando il sentiero ed il gruppo se non preventivamente    autorizzati e collaborando per la migliore riuscita dell’escursione;
– Prevedendo l’utilizzo della propria autovettura, presentarsi al raduno già riforniti di carburante.
– Conoscere il regolamento ed accettarlo.