Dire che quella dell’ undici maggio è stata una bella escursione è, a dir poco, riduttivo: per me, che frequento l’ Associazione da circa un anno, è stata forse la più significativa. Ne ho analizzato i motivi e ho dedotto quanto segue:
al di là della indiscutibile valenza storica e culturale, ciò che più di tutto mi ha appagato, è l’aver percepito, durante la visita al luoghi leviani, momenti di profonda umanità. E’ stato determinante, all’ uopo, il prezioso contributo del Professore Franco Mattatelli, presente in qualità di guida in quanto studioso delle questioni afferenti all’ esilio del famoso scrittore.
Aneddoti, leggende, fatti e misfatti di vite trascorse tra speranze e illusioni: è la trama di una tela
che il versatile Professore ha pazientemente e alacremente intessuto sin dalla nostra partenza da Matera, suscitando in noi grandi interessi e forti emozioni.
Come in un film, mentre egli parlava, scorrevano nitide nella nostra mente le immagini di avvenimenti ormai lontani, di personaggi coloriti più o meno fantastici o reali, frutto dei suoi certosini studi sull’ argomento.
Lo abbiamo stimolato con i nostri interrogativi, le nostre perplessità, puntualmente soddisfatte con spiegazioni esaustive quanto basta per provocare in noi il desiderio di rileggere il libro “Cristo si è fermato a Eboli”, nonché “Divagazioni Leviane” pubblicate qualche anno fa dallo stesso Professore.
Tra parentesi, confesso che il suo libro (e non me ne voglia) è rimasto nello scaffale della mia libreria fino a ieri con poche pagine appena lette in quanto avevo avvertito la necessità di rinfrescare, in un primo momento, molti punti del capolavoro di Levi, ormai sbiaditi nella mia memoria (cosa che poi non mi era riuscita di fare per mancanza di tempo).
Fatto è che, il giorno dopo l’ escursione, mi sono ritrovata sul mio divano con il libro del Professore in mano, presa dal desiderio e dalla curiosità di ultimarne subito la lettura. E questa volta, “mutatis mutandis”, credo proprio che il tempo riuscirò a trovarlo per rileggerne il suo antesignano: quella che si dice la forza della comunicazione e del coinvolgimento personale!
Ma la cosa non si conclude qui perché il nostro Presidente ci ha comunicato che intende dare un seguito alla recente iniziativa in agosto del corrente anno, organizzando la proiezione del film girato sull’ esilio di Levi dal regista Rosi.
E’ evidente che la riuscita di un’ escursione non sia desumibile tanto dal numero dei partecipanti, quanto dalle mutazioni ch’essa riesce a produrre, e nelle dinamiche dell’ Associazione, e nelle coscienze di ognuno di noi. Questo ne è un caso emblematico.
I nostri più sentiti ringraziamenti al Professore Mattatelli che ha reso possibile tutto questo, ma ancor più vogliamo partecipargli la nostra grande felicità nell’averlo rivisto, oggi come allora, attivo e presente, nuovamente interessato al mondo che lo circonda; quello in cui è nato e intensamente vissuto e che ha ancora tanto bisogno di lui.
Marisa Catenacci