Da Tricarico verso la città dell’utopia

Domenica 24 Marzo 2019

Direttori d’escursione

  • Di Cuia Maria (tel. 3294770321)
  • Fanelli Patrizia (tel. 3314712999)

Iscrizione

I responsabili saranno in sede dalle ore 20.30 alle 21.30 di venerdì 22 marzo per fornire ogni ulteriore chiarimento e prendere le adesioni. I non soci all’atto dell’iscrizione, dovranno compilare e consegnare agli accompagnatori il Modulo di Consenso al trattamento dei propri dati ai sensi dell’art. 23 del Dlgs 196/2003; Il modulo e la relativa informativa sono scaricabili dal sito della Sezione al link: http://www.caipotenza.it/documenti-eregolamenti/iscrizioni

Quota di partecipazione

Soci CAI: € 1,00 – Non soci: € 10,00. Costo guide ed ingressi: 8,00 €

Per i non soci la quota comprende l’assicurazione.

La località di partenza sarà raggiunta con auto proprie e le spese di viaggio saranno divise tra i passeggeri delle singole autovetture.

Appuntamento e partenza

Appuntamento ore 7.15 alla Stazione Fal di Villa Longo. Partenza ore 7.30.

Come raggiungere la località di partenza dell’escursione

Partendo da Matera, in direzione del borgo La Martella, imboccheremo la strada provinciale Matera-Grassano e proseguiremo in direzione Tricarico. Una volta arrivati, libereremo gli equipaggi, per parcheggiare alcune auto in località S. Potito, mentre il resto delle macchine con i rispettivi autisti si recheranno a Campomaggiore presso i ruderi della città dell’Utopia per lasciare lì le autovetture; queste auto serviranno per poter ritornare al punto di partenza a fine giornata. Dunque, gli autisti torneranno indietro a Tricarico, con una o più macchine, raggiungendo gli altri escursionisti. A questo punto, incontreremo la nostra guida e inizieremo l’escursione.

Caratteristiche tecniche dell’escursione

Lunghezza                    ca. 12,6 km

Dislivello in discesa     ca. 450 m

Dislivello in salita         ca. 350 m

Tempo percorrenza       ca. 5,00 h (escluse le soste)

Difficoltà                      E (Escursionistica)

Il percorso non presenta tratti esposti ma presenta alcune difficoltà come la parte iniziale in discesa molto ripida e a tratti sdrucciolevole e il tratto finale in salita verso Campomaggiore. I dislivelli sono piuttosto concentrati in questi due momenti. Cammino su sabbia e grossi ciottoli trasportati dal fiume e piccoli attraversamenti del torrente.

Il percorso è tutto esposto al sole. Non ci sono fontane o rifornimenti di acqua.

Descrizione del percorso

L’escursione avrà inizio a Tricarico in località S. Potito, dove si prenderà un ex tratturo regio ora via comunale del Corneto citata anche da R. Scotellaro “nel suo romanzo “l’Uva Puttanella”. Di li, si giungerà sul greto del fiume Basento, denominato dai locali: “Pantano dei Gamberi”. Dall’alto e lungo la discesa si intravedono le Dolomiti Lucane, Grassano, Calciano e Albano di Lucania e i suoi calanchi rossi, il Parco di Gallipoli Cognato e il Monte Croccia. Lungo la discesa vi è un’alternanza di macchia mediterranea, calanchi e argille brulle. Il tratto è molto ripido e in gran parte coperto da ciottoli.

Giunti a valle, lungo il sentiero in piano, si avrà sempre come punto di riferimento in alto sulla destra: il Bosco Mantenera Malcanale della “Comunità Medio Basento” che ci sovrasterà per gran parte del cammino. Più avanti, attraverseremo “il Cugno del Vescovo” e per un pezzo “il Vallone del Forluso” (affluente del Basento). Lo scenario è di una bellezza notevole tra la macchia mediterranea, le ginestre, i ginepri, le piante di pungitopo, il lentisco e più avanti risalendo verso Campomaggiore Vecchio, gli alberi di perastro e gli olivi selvatici.

Prima di giungere al “Vallone del Forluso”, si passerà davanti all’antico “Mulino Malcanale” ora in ruderi. Qui l’ambiente circostante è di grande effetto e se si è fortunati, si possono avvistare aironi cenerini ed aironi neri, ed il biancone individuato durante la pre-escursione oltre a varie specie ornitologiche e a cavalli e a mucche podoliche. Infatti, trattasi del Percorso Natura delle Ippovie e del Birdwatching, con torrette di avvistamento di uccelli e sentieri per andare a cavallo.

Qui, specie rare e minacciate, di interesse nazionale ed internazionale, vi nidificano regolarmente e vi transitano durante le migrazioni. Alcune delle specie presenti sono: falco pecchiaiolo, nibbio bruno, nibbio reale, poiana, gheppio, succiacapre, torcicollo, luì bianco, luì verde, rigogolo, varie specie di picchi, averle e zigoli. A queste specie ornitologiche vanno aggiunti i mammiferi, i rettili, gli anfibi, la fauna invertebrata.

Più avanti si intravedranno “la Piana dei Pinto” e la loro masseria. Camminando sempre lungo il greto del fiume, si guaderà il torrente e dopo aver attraversato un breve tratto con una vegetazione bassa più fitta, si inizierà a risalire il sentiero che conduce a Campomaggiore Vecchio. La salita è piuttosto graduale tranne che nell’ultimo tratto dove diventa più accentuata. La vista sulla vallata del Basento è spettacolare e delimitata dalla presenza di appezzamenti di terreno di privati ricchi di olivastri. Dopo aver percorso il dislivello in salita, sullo sfondo appaiono i ruderi di Campomaggiore Vecchio punto di approdo della nostra escursione.

Nota come “la città dell’Utopia”, Campomaggiore fu costruita per il volere del conte Teodoro Rendina nel 1741. Egli si pose l’obiettivo di ripopolare il piccolo villaggio assegnato alla sua famiglia dal re Filippo IV nel 1673.

Avendo fiutato il suo potenziale agricolo infatti, il conte decise di trasformarlo in Città dell’Utopia, chiamando Giovanni Patturelli, architetto allievo del Vanvitelli, che realizzò le abitazioni sulla base di criteri urbanistici innovativi che lo portarono a disporre le case a scacchiera. Questo progetto, prevedeva delle regole ben precise affinché tutto potesse funzionare nel migliore dei modi. Ebbene sì, ogni contadino aveva diritto ad una casa di venti palmi (circa 25 mt), a un piccolo appezzamento di terra oltre a disporre di legname sufficiente per scaldarsi tenendo in considerazione che, per ogni pianta abbattuta, era necessario piantare tre alberi da frutto. Fu così che si diffuse la coltivazione della vite e dell’ulivo, e venne avviato un orto botanico (con piante che il conte aveva conosciuto e portato dai suoi viaggi) e Campomaggiore, divenne un paese all’avanguardia passando dagli 80 ai 1525 abitanti.

Purtroppo però, il 10 febbraio del 1885, un’enorme frana andò ad abbattersi proprio su Campomaggiore. Nessuna vittima ma la popolazione fu comunque costretta ad abbandonare le case per cercare rifugio altrove e il villaggio venne ridotto a un cumulo di macerie. Qui le guide ci spiegheranno e ci mostreranno la città dell’Utopia (sede già da diversi anni dello spettacolo “la città dell’Utopia”), e dopo la pausa pranzo, in loco, raggiungeremo con le nostre autovetture li parcheggiate la mattina, il museo multimediale di Campomaggiore, per assistere ad una interessantissima ricostruzione multimediale della storia della città. Dopo una breve passeggiata nel paese, saluteremo le guide di Campomaggiore e riprenderemo le nostre auto per tornare a Tricarico dove gli equipaggi si sistemeranno come erano disposti all’andata, per tornare a Matera.

Siti Internet

Equipaggiamento necessario

I partecipanti dovranno calzare scarpe alte da trekking e in goretex e preferibilmente le ghette per qualche tratto con presenza di fango e per guadare il torrente. Consigliato l’uso di bastoncini da trekking e maglie e pantaloni lunghi per oltrepassare una zona con alcuni rovi e piante con spine.

Si raccomanda di portare nello zaino: cappellino, occhiali da sole, crema solare, mantella antipioggia, una borraccia da un litro e mezzo/due litri di acqua, il telefonino, pranzo a sacco.

I responsabili si riservano il diritto di non ammettere all’escursione quanti non dimostrassero di essere in possesso dei requisiti fisici, tecnici o d’abbigliamento necessari.

Si ricorda che è facoltà dei direttori d’escursione modificare il percorso anche durante l’escursione.

In caso di previsioni meteorologiche avverse l’escursione potrà subire modifiche o essere rinviata

Note

Per tutto quanto non specificamente indicato nel presente programma si fa riferimento al Regolamento delle Escursioni della Sottosezione CAI di Matera che i partecipanti, iscrivendosi all’attività, confermano di conoscere e di accettare.

Obblighi dei partecipanti

Partecipare alla riunione, quando prevista, per l’iscrizione all’escursione,

Essere puntuali all’appuntamento,

Essere fisicamente preparati ed in possesso di abbigliamento ed attrezzatura adeguata all’escursione,

Attenersi scrupolosamente alle disposizioni impartite dal responsabile, non abbandonare il sentiero ed il gruppo se non espressamente autorizzati, nonché collaborare per la migliore riuscita dell’escursione,

Prevedendo l’utilizzo della propria autovettura, presentarsi al raduno già forniti di carburante.