Dopo il parere positivo della III Commissione Consiliare della Regione Basilicata che dà il via libera all’elargizione di royalty anche ai Comuni di Pietrapertosa, Accettura e Castelmezzano, inclusi nel perimetro del Parco Regionale Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane, la OLA (Organizzazione Lucana Ambientalista) – Coordinamento apartitico territoriale di Associazioni, Comitati, Movimenti e Cittadini, unitamente all’Associazione “Ambiente e Legalità” di Ferrandina – denuncia il tentativo, da parte delle compagnie petrolifere, di aggirare i vincoli ambientali dei parchi, al fine di consentire le ricerche petrolifere integranti del permesso di ricerca denominato “Oliveto Lucano” della Total, Esso, International BV, per l’effettuazione di ricerche ed estrazioni petrolifere all’interno del Parco Regionale Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti lucane.
In proposito, il Ministero dello Sviluppo Economico ha nuovamente sollecitato l’intesa con la Regione Basilicata, previo rilascio della valutazione ambientale compreso all’interno del Parco Regionale. La Regione Basilicata sarebbe – anche su richiesta di diversi Gruppi Consiliari – in procinto di modificare la Legge Regione n. 47/1998 in materia di VIA (Valutazione Impatto Ambientale), con l’introduzione della norma del “silenzio-assenso” estesa anche agli Enti Parco derogando, inoltre, in modo inaccettabile i vincoli imposti dalla Legge Regionale 47/1997, istitutiva del Parco Regionale Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane.
La OLA e l’Associazione Ambiente e Legalità invitano, pertanto, il Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata a negare l’intesa richiesta dal Ministero dello Sviluppo Economico esprimendo alle compagnie petrolifere parere negativo di Valutazione Ambientale, ai sensi delle norme in materia di VIA, in considerazione che l’Articolo 19 della Legge Regionale n. 47/97 – istitutiva del Parco Regionale Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane – fa espressamente divieto di esercitare all’interno dell’area protetta “attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi sia liquidi che gassosi”.
Si chiede, inoltre, al Presidente del suddetto Parco Regionale, Rocco Rivelli, di mantenere ferma la posizione rispetto a stravolgimenti delle leggi regionali citate che, se attuati, evidenzierebbero gravi responsabilità personali, politiche ed amministrative da parte di pubblici amministratori incapaci di salvaguardare il patrimonio naturalistico ed ambientali delle aree protette regionali.