DOMENICA 21 MARZO 2010
Coordinatori:
- Antonio Di Marzio 3294770246
- Donato Casamassima 3331166651
Scheda tecnica:
- Partenza da Matera (p/zza Matteotti ) ore 7.30 (auto proprie)
- Inizio escursione ore 9.30
- Durata escursione ore 7-8 ( soste comprese )
- Lunghezza del percorso km 8
- Dislivello in altezza mt.. 400
- Tipo percorso ad anello
- Difficoltà E ( medio impegno )
- Orario previsto di arrivo a Matera ore 18-19
- N° max partecipanti 40
- Rifornimento acqua presenza di sorgenti
Descrizione del percorso
Dopo aver lasciato le macchine al parcheggio a 100 metri dal vecchio serbatoio dell’acquedotto del Caramola ,imbocchiamo il sentiero attrezzato segnato dal CAI che porta in cima al Monte Coppolo (da Koppula, berretto, quindi montagna a forma di cappello)..che ci permette di visitare una delle più importanti aree archeologiche della Basilicata con i resti delle mura di un’acropoli lucana del IV secolo avanti Cristo, simile ad altre presenti in regione (Monte Croccia, Monte Cortaglia, Civita di Tricarico, Serra di Vaglio, Torretta di Pietragalla e Torre di Satriano). Il percorso, dopo una breve salita, scende leggermente di quota, costeggiando un campo coltivato ai limiti del bosco (qui doveva esserci la principale delle porte d’accesso alla città) per poi risalire tra grandi querce e la Macchia mediterranea ( notevole è la presenza della Ginestra spinosa, chiamata anche “Scannabecco” a causa della tossicità di tutta la pianta e per le grandi spine, adattamento nei confronti del pascolo). Si continua in decisa salita e, ad un bivio, deviando sulla destra, si giunge ad un punto panoramico con veduta sul Bosco di Gallinico, Timpone del Caprio e sul Bosco del Finocchio. Questi luoghi furono il rifugio di briganti come i famosi fratelli Melidoro di Favale (l’odierna Valsinni) Riprendendo il percorso sulla sinistra, il sentiero continua a salire tra rocce di arenaria. In questo tratto il bosco risente ancora degli effetti di gravi incendi risalenti ai primi anni 2000, anche se la natura, quasi miracolosamente, sta ricucendo queste profonde ferite, e gli alberi assumono un aspetto suggestivo, con le cime delle querce ancora secche che sembrano quasi delle sculture.
Quasi in cima a Monte Coppolo, il sentiero sale meno ripido ed iniziano ad apparire le mura della città,in questa zona si ipotizza la presenza di una delle torri di avvistamento dell’abitato e dove la leggenda popolare individua il luogo in cui la poetessa Isabella Morra si recava per scrutare il mare. La fortificazione è composta da massi di arenaria ricavati dal monte stesso ed in alcuni tratti hanno una larghezza di quasi 2,5 metri; in vetta (890 mt), oltre ai resti dell’Acropoli di particolare bellezza è il panorama, innanzitutto il paese di Colobraro proprio di fronte al Monte Coppolo, Valsinni ai nostri piedi e soprattutto la visuale che spazia dal Pollino ai principali massicci montuosi lucani, ai calanchi di Tursi e Montalbano, al mar Ionio, alla Piana di Metaponto, alle fiumare del Sinni e del Sarmento ed ai paesi in cima ai colli, come Rotondella, autentico balcone sul Golfo di Taranto. Ritornati al serbatoio dell’acquedotto, si prosegue imboccando un comodo sentiero in discesa, lungo il percorso troveremo il vecchio pilaccio della sorgente Carbone. Passeremo vicino la masseria Carbone e la masseria Tana di Volpe ,e giungeremo alla fontana di S. Nicola. Nei pressi della fontana visiteremo l’antica chiesetta di S. Nicola. Ritornati alla fontana consumeremo il pranzo al sacco.
Dopo la sosta, faremo un primo tratto su asfalto e poi prenderemo un tratturo in salita nel bosco di Gallinico fino ad arrivare ad un antico insediamento pastorale in un bellissima radura detta” gli Agghiacci” Ammireremo i ruderi di stazzi, recinti in pietra a secco ed altre costruzioni, probabilmente destinate alla custodia di ovini e bovini, quando il Bosco di Gallinico era, più di oggi, destinato al pascolo degli animali, come confermato dai tanti toponimi: Campanarello, Difesa, Vaccaro e lo stesso Agghiacci o Addiacci che identifica il luogo all’aperto dove i pastori custodivano le greggi o le mandrie con una rete che facesse da recinto, detta appunto Addiaccio..
La radura, oggi in parte coltivata, permette belle vedute verso il paese di Nocara in Calabria, posto in cima ad un’altura da cui si domina la Val Sarmento. Il ritorno inizierà in salita nel bosco alla cui sommità raggiungeremo un interessante belvedere roccioso con visuale sulla valle del Sarmento costellata da piccole masserie e campi coltivati. Un po’ più avanti troveremo la fontana dei Crisciuni circondata da vetusti cerri. Superata la fontana, costeggeremo la recinzione del parco attrezzato dei “Crisciuni” per giungere infine alla strada asfaltata che ci porterà dopo circa 1 km alle macchine.
Per maggiori informazioni su Valsinni e zone limitrofe si rimanda al sito www.montecoppolo.it.
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Notizie utili
- L’incontro pre escursione si terrà venerdì 19 marzo alle ore 20.00 presso la sede di via F. D’alessio 21
- Sono obbligatorie le scarpe da trekking (o similari ) e si raccomanda abbigliamento adeguato alla stagione
- Pranzo al sacco
- Le prenotazioni potranno essere effettuate telefonicamente entro venerdi 19 marzo ai coordinatori o direttamente in sede, si darà la precedenza ai soci. Per i non soci è previsto un contributo liberale di 6 € da versare il venerdi in sede contestualmente alla firma di liberatoria per la mancanza di assicurazione
- L’Associazione ed i coordinatori non sono responsabili di eventuali infortuni e/o incidenti che dovessero interessare i partecipanti all’escursione,prima,durante e dopo la stessa.
- In caso di maltempo,l’escursione potrà subire variazioni oppure rinviata ad altra data. Il percorso potrebbe essere cambiato dai coordinatori per sopravvenute esigenze organizzative