Giornata sociale a Policoro (MT)

12 Dicembre 2010

Coordinatori:

  • Donato Casamassima 3331166651
  • Cosimo Buono 3288474201

Programma

  • Ore 8.00 partenza con pullman da Matera, piazza Matteotti presentazione della giornata e calendario escursioni 2011
  • Ore 9.30 visita guidata alla cattedrale di S. Maria d’Anglona (Tursi)
  • Ore 10.30 Policoro – sosta caffè visita guidata museo della Siritide e vicini scavi archeologici
  • Ore 13.30 pranzo a base di pesce presso il ristorante Imperiale a Marina di Nova Siri
  • Ore 16.30 passeggiata “digestiva” sul lungomare
  • Ore 18.00 ritorno per Matera
  • Ore 19.30 arrivo previsto a Matera

Quote di partecipazione

  • Soci e familiari € 38,00
  • Non soci € 44,00 (compreso contributo liberale di 6 euro)
  • La quota comprende: il viaggio in pullman, il pranzo (bevande comprese), le visite guidate, il biglietto d’ingresso al museo
  • Le prenotazioni insieme alle quote di partecipazione, si accettano improrogabilmente entro martedi 30 novembre presso la sede in via Lombardi 3 aperta dalle ore 20.00 il martedi ed il venerdi.
  • N° max partecipanti 53. Si darà la precedenza ai soci.

Note storiche

La Siritide è una regione storica della Lucania centro-meridionale. Più precisamente si indicava con il nome Siritide la zona d’influenza dell’antica città di Siris. Questa zona corrisponde all’attuale territorio occidentale del metapontino, compreso tra i fiumi Sinni, Cavone e Agri.

Siris fu una delle più antiche città della Magna Grecia, fondata nel VII secolo a.C. da esuli di Colophon, città ionica della costa anatomica occidentale. Dopo la sua distruzione ad opera delle città rivali alleate Metaponto, Sibari e Crotone, venne fondata Herakleia.

Dopo la conquista romana nel III secolo a.C. Herakleia mantenne ottimi rapporti con Roma tanto da avere una forte autonomia e vitalità economica fino all’età augustea, dopo di che decadde rapidamente per ridursi alle dimensioni di un piccolo borgo.

Nel Museo Archeologico Nazionale di Policoro, riallestito di recente, sono presentati alcuni dei rinvenimenti più significativi relativi alle due città greche di Siris e di Herakleia e ai centri indigeni dell’entroterra degli Entri (IX-V secolo a.C.) e dei Lucani (IV secolo a.C.).

L’antica cattedrale di Santa Maria di Anglona è tutto quello che resta dell’antica città omonima, che sorgeva dove una volta era Pandosia, la città fondata dagli Enotri. La chiesa, che risale all’XI secolo, fu eretta per ampliare una precedente chiesetta, del VII-VIII secolo, corrispondete all’odierna cappella oratorio. A seguito di non ben chiari eventi, la parete nord della cattedrale crollò e andarono perduti gli affreschi che la adornavano. Nel 1369 la città di Anglona subì un violento attacco e solo la cattedrale, dedicata alla Natività di Maria, venne risparmiata.

Un’antica leggenda narra di un giovane pastorello che, mentre pascolava il suo gregge sulla sommità della collina “Variante”, a metà strada tra Tursi ed Anglona, vide avvicinarsi una “bellissima Signora”, che gli chiese di recarsi in paese, per invitare gli abitanti del luogo ad andarla a prendere. La gente prima incredula, poi sempre più curiosa si dirige sulla sommità della collina dove ritrova la statua della Madonna e la riporta nel suo santuario. Nel luogo del ritrovamento fu costruito un capitello votivo in mattoni e, a ricordo dell’avvenimento, vi fu posta una croce in legno. Da allora tutti gli anni, l’ultima domenica di aprile, la Madonna viene portata a spalle per un percorso di oltre km.10, dal santuario alla cattedrale di Tursi.