Qualche tempo fa, sopravvissuti chissà come alle feste di Natale, siamo usciti per una pre-escursione sulla neve. Ad Acquatremola, Nicola Giordano scendendo dalla macchina, già “inghettato” e operativo … grande Nicola … esclamò “Finalmente a casa!”. Ed io lo capisco perché sono una drogata come lui.
La mia droga è il rito che precede ogni escursione.
Tutto comincia con un ultimo sguardo alle previsioni del tempo , giusto per sapere cosa ci aspetta! La preparazione dello zaino con la decisione di cosa metterci, io sempre troppo, ma serve sempre!
La mattina la sveglia. Suono fastidioso! La pigrizia che prende il sopravento per un secondo, solo il tempo di un pensiero.
La precisa sequenza di azioni che mi prepara all’escursione. Indossare le scarpe da trekking, eventualmente le ghette, decidere l’abbigliamento da tenere e quello da lasciare in macchina, indossare lo zaino.
La mia droga sono i colori, gli odori.
E’ sentire il corpo che comincia a rispondere, soprattutto dopo le difficoltà.
E’ la gioia di aver superato di un passo il mio limite.
E’ la solitudine cercata di alcuni momenti, dove anche il rumore delle scarpe sulle pietre diventa suono.
E’ la sensazione forte di benessere che mi prende quando arrivo a destinazione, qualche volta in cima.
La mia droga è il sentire le risate e l’allegria rumorosa di alcuni compagni di sentiero o il silenzio di altri, taciturni come me.
E’ pensare qualcosa e sentire uno di loro dare voce al mio pensiero. Come Imma che dice “avevo paura di non riuscire, ma per fortuna sono venuta!”
È strano. Di loro conosco forza e debolezze, con loro condivido momenti così intensi eppure li conosco così poco. Non conosco colore o film preferito, di pochi conosco famiglia o lavoro, ma li considero amici.
Li guardo e spero di avere il loro stesso sguardo limpido, lo stesso viso luminoso.
Oggi ci ha pensato il Monte Alpi ad illuminarli, con il suo cielo azzurro intenso, con il vento teso, le pietre, i saliscendi, il panorama mozzafiato.
Aveva ragione chi, tra loro, li ha definiti “volti di vetta”.
La mia droga è il divertimento di vedere l’effetto che facciamo alle persone quando, di ritorno da una escursione, ci fermiamo in paese. Ci guardano come extraterrestri appena scesi dall’astronave.
E’ vedere che il secondo premio della riffa per la festa della “N’denna” è 25 q.li di legna da ardere.
E’ sapere che bastano solo 130 km di distanza per entrare in un’altra dimensione.
Finalmente a casa … capisco chi ci sente e guarda e non capisce. Siamo drogati. E’ vero! Ma mai droga fu più positiva!
Margherita