Domenica 23 settembre 2007
Attrezzatura: obbligatorie le scarpe da trekking e vivamente consigliati i bastoncini telescopici. Per l’abbigliamento occorrerà regolarsi a seconda delle condizioni meteorologiche della giornata. Si tenga conto comunque che: occorrerà “alleggerirsi” quando il corpo faticherà in salita e coprirsi invece quando ci si fermerà sui pianori scoperti alle quote più elevate, specie se il cielo sarà nuvoloso e soffierà vento. In ogni caso: munirsi di giacca a vento leggera, mantellina antipioggia, occhiali da sole e cappellino in caso di giornata soleggiata.
Non dimenticare il pranzo al sacco per la prima pausa pasto e soprattutto una borraccia o una bottiglia d’acqua.
DESCRIZIONE
La montagna è uno spazio appartato dove da sempre l’uomo ha cercato rifugio per dedicarsi al cammino dello spirito. Anche sul Pollino sono sorti in passato luoghi di preghiera, come monasteri, conventi e santuari. L’itinerario del Falco Naumanni propone questa volta di visitare i resti del convento di Colloreto.
L’escursione ha inizio a Colle dell’Impiso (mt. 1573) per scendere, attraverso una strada sterrata nella faggeta, ai Piani di Vacquarro (mt. 1450), dove scorre il torrente Frido. Si segue il sentiero per circa trecento metri per poi imboccare a destra l’altra sterrata che conduce fino a Colle Gaudolino (mt. 1684), procedendo per circa tre chilometri nel bosco fitto di faggio interrotto da qualche radura.
Colle Gaudolino è in effetti un valico tra la Basilicata e la Calabria. Questo percorso era nel passato la strada più corta, e perciò trafficata da tarda primavera ad autunno inoltrato, che consentiva gli scambi tra le Valli del Frido e del Mercure a quella del Coscile. Oltre a costituire un’importante via di transito per la transumanza tra il Pollino e la Piana di Sibari, era percorsa a piedi dai fedeli che si recavano in pellegrinaggio a Madonna di Pollino.
E’ il punto più alto del percorso, a cavallo tra l’imponente mole di Serra del Prete e il Monte Pollino, dall’alto delle cui pareti rocciose si affacciano maestosi numerosi pini loricati.
Al limitare del pianoro, dove pascolano mandrie di mucche e cavalli, il sentiero si immette nel bosco e inizia subito la discesa. Si percorre la lunga e, a tratti, impervia mulattiera denominata “Scala di Gaudolino”, che porta fino a Morano. Il sentiero, oltre che ripido, è anche sdrucciolevole ed occorre fare molta attenzione per non scivolare.
La faggeta cede a poco a poco il passo ad una vegetazione più varia, fatta di specie che crescono ad altitudini meno elevate, come aceri, agrifogli, ginepri, fino ai lecci, ai biancospini, ai rovi e alle ginestre. Uno degli aspetti più interessanti dell’escursione, infatti, è proprio l’attraversamento di fasce differenti di flora poiché si scende rapidamente di circa 800 metri di quota!
Sempre nel fitto del bosco, si lascia la “Scala di Gaudolino” per uno stretto sentiero che scende a destra e permette di attraversare il vallone Colloreto. Si incontrano lungo il cammino alcune sorgenti dalle acque fresche e buonissime da bere, tra cui la sorgente della Serra e la sorgente Tufarazzo. Quest’ultima si trasforma poco più avanti in una spettacolare cascata che termina il suo salto su una roccia ammantata di verdi muschi.
Si giunge ai resti del convento (mt. 906), che sorge su una collinetta dominante la valle del Coscile, a ridosso di Serra del Prete e del Pollinello. I frati scelsero questo luogo perché silenzioso e lontano dal mondo. Non avrebbero mai immaginato che proprio sotto le fondamenta della loro casa avrebbero un giorno sfrecciato senza pausa veloci e rumorose automobili. Proprio sotto la costruzione corre infatti l’autostrada A3 Salerno – Reggio Calabria.
Si ringrazia Piero Lasalvia, che nel 2004 condusse la prima escursione a Colloreto per il Falco Naumanni, per le preziose informazioni fornite sul percorso.
IL CONVENTO
A qualche chilometro da Morano, immerso in grandi boschi di elci e faggi, ai piedi del massiccio del Pollino, in prossimità dello svincolo autostradale per la cittadina calabrese in provincia di Cosenza, sorgono i ruderi del grande convento degli agostiniani di Colloreto. Fu costruito nel 1546 dal Beato Bernardo da Rogliano, forse sui ruderi di un edificio più antico.
Il cenobio poté godere della protezione di molti nobili del luogo tra cui la principessa Erina Kastriota Skanderbeg, moglie del feudatario Antonio Sanseverino. La Congregazione degli Eremitani di Colloreto, divenuta molto potente, fu soppressa una prima volta nel 1751, per finanziare la costruzione del Real Albergo dei Poveri a Napoli; riaperto l’anno seguente, il convento venne definitivamente chiuso nel 1809 con le leggi francesi.
In seguito a questi eventi, le prestigiose opere d’arte custodite nella chiesa dei Colloretani confluirono nelle chiese di Morano, dove sono rimaste e da quel momento il complesso divenne una vera e propria cava di materiali che lo ha ridotto nelle condizioni attuali, che permettono di riconoscere solo la chiesa sul cui muro terminale si partono tre nicchie, la bella torre campanaria rotonda e le stalle.
NOTA: 87 cfr. PASSARELLI C., Il Monastero di Colloreto, in “Apollinea”, anno I n.4, luglio-agosto, 1997, p. 11.
:: REGOLAMENTO GENERALE ESCURSIONI ::
Il Direttivo ha approvato e predisposto il programma annuale delle escursioni individuando, tra i soci capaci e disponibili, i responsabili sezionali cui attribuire il compito di realizzare le singole attività.
Il programma riporta, per ciascun’escursione, il nome o i nomi dei relativi responsabili.
Il responsabile dell’escursione può non ammettere i partecipanti che a causa della scarsa preparazione, dell’inidoneo abbigliamento, dell’atteggiamento tenuto o di quant’altro, potrebbero influire negativamente sullo svolgimento dell’escursione.
Il responsabile dell’escursione può modificare il percorso di un’escursione programmata o di spostare o annullare la stessa a causa di sopravvenute necessità.
Il Direttivo può non ammettere nell’elenco i nominativi dei responsabili sezionali che nell’organizzazione di escursioni abbiano dimostrato scarsa attitudine e che non diano sufficienti garanzie, impedendo agli stessi di potersi proporre per nuove escursioni.
:: OBBLIGHI DEI PARTECIPANTI ::
– Partecipare possibilmente alla riunione, quando prevista, per l’iscrizione all’escursione e versare la quota richiesta;
– Essere puntuali all’appuntamento;
– Essere fisicamente preparati ed in possesso di abbigliamento ed attrezzatura adeguati all’escursione;
– Attenersi esclusivamente alle disposizioni impartite dal responsabile non abbandonando il sentiero ed il gruppo se non preventivamente autorizzati e collaborando per la migliore riuscita dell’escursione;
– Prevedendo l’utilizzo della propria autovettura, presentarsi al raduno già riforniti di carburante.
– Essere a conoscenza del presente regolamento ed accettarlo