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Grotticelle e farfalle

15 Marzo 2015

Coordinatori:

  • Nicola Montemurro 333 7129536;
  • Angela Paolicelli 347 0883899 (ore pomeridiane)

Partenza: ore 7.00 da Piazza Matteotti (auto proprie)
Inizio escursione: ore 9.30 da Monticchio
Difficoltà: E (percorso intero); T (percorso ridotto)
Durata: 8 ore (soste comprese)
Lunghezza del percorso: (percorso escursionistico ad anello) circa 14 Km; (percorso turistico) circa 5 Km
N° massimo partecipanti : 30 (per l’escursionistico), 40 ( in totale)
Lunghezza tragitto in auto: circa 150 Km
Tipologia del percorso: sterrato, asfalto.
Dislivello totale in altezza: circa 350 m (percorso intero); 100m (percorso ridotto)
Orario di arrivo previsto a Matera: ore 19.00
Pranzo: pranzo a sacco (o al ristorante)
Sorgenti: non vi è la presenza di fontane all’interno della Riserva, ma solo presso il lago piccolo di Monticchio, dove ci sono anche bar, e ristoranti.
Attrezzatura: si consiglia abbigliamento adeguato alla stagione e alle condizioni climatiche, giacca a vento e mantellina antipioggia, bastoncini e scarpe da trekking.

NOTIZIE UTILI:

  • L’incontro pre-escursione si terrà venerdì 13 Marzo 2015 alle ore 20.00  presso la sede di vico Lombardi n. 3
  • Le prenotazioni all’escursione potranno essere effettuate telefonicamente entro la stessa data ai coordinatori o direttamente in sede, si darà la precedenza ai soci.
  • I soci verseranno il contributo liberale di 1 euro. Per i non soci la quota di partecipazione sarà di 6 euro

Descrizione del Percorso:

L’escursione che l’associazione Falco Naumanni propone è costituita da due momenti suggestivi in luoghi diversi, ma vicini e naturalisticamente strettamente collegati: la passeggiata all’interno della Riserva Naturale Antropologica “Le Grorricelle” e quella presso i laghi di Monticchio.
Il percorso escursionistico prevede la partecipazione ad entrambi i tragitti, mentre quello turistico solo quello intorno ai laghi.
Partiti da Matera, prenderemo la strada statale Bradanica in direzione Rionero, ove, una volta giunti, ci dirigeremo verso la località “Laghi di Monticchio”. Riempite le borracce presso il lago piccolo, il gruppo si dividerà.

I turisti lasceranno le macchine e in piena libertà potranno passeggiare intorno ai laghi, a piedi o con un trenino turistico, visitare i ruderi della chiesa di S. Ippolito, posizionati tra i due laghi, visitare l’abbazia di S. Michele (raggiungibile eventualmente anche in auto), pranzare a sacco o presso uno dei punti ristoro lì presenti, rilassarsi e prendere il sole (?).

Gli escursionisti, risaliti in auto, si recheranno in località Sgarroni di Monticchio e lasceranno le auto presso la Masseria S. Vito. Il percorso inizierà con un paio di chilometri su strada sterrata forestale pianeggiante fino ad incontrare una sbarra, da cui, proseguendo sullo stesso tratto, ci si avvicinerà alla Riserva. Dopo circa un chilometro troveremo un grande pannello didattico esplicativo sul ciclo vitale del lepidottero AcanthoBramaea europaea. Da questo punto parte un sentiero posto sulla sinistra della strada forestale con pendenza piuttosto accentuata: 250 m di dislivello in circa 2 km che ci porterà sulla sommità della Riserva, tra faggi, olmi, ligustri, aceri, edera, frassini noccioli, sambuchi e castagni. Ci accompagneranno anche preziosi fiori dai colori variegati, come la Veronica Persicana (?), la Scilla bifolia, Ciclamini, Bucanevi, Narcisi e tutti quelli che vorranno sbocciare e manifestarsi con la loro presenza Domenica 15. Sul cucuzzolo visiteremo i resti dell’antico castello di Monticchio. Dopo una breve sosta ristoratrice (non pausa pranzo) per l’anima e il corpo, ridiscenderemo per un altro sentiero, meno ripido di quello dell’andata, che ci riporterà direttamente presso la sbarra incontrata all’andata e da qui ritorneremo alle auto. Riprese le macchine, ci recheremo nuovamente presso i laghi ove effettueremo la lunga pausa pranzo. Nel pomeriggio effettueremo una passeggiata verso l’Abbazia di S. Michele che potremmo non trovare aperta. Purtroppo la preventivata visita al Museo Naturalistico non sarà possibile in quanto esso è chiuso nei giorni festivi di Marzo. Visiteremo i ruderi della chiesa di S. Ippolito e ovviamente faremo una passeggiata intorno ai laghi, per chi lo vorrà. Nel momento in cui le nostre anime e i nostri corpi saranno sufficientemente sazi dell’offerta naturalistica che Monticchio ci avrà riservato, potremo far ritorno a casa.

REGOLAMENTO ESCURSIONI

Il Direttivo ha approvato e predisposto il programma annuale delle escursioni individuando, tra i soci capaci e disponibili, i responsabili sezionali cui attribuire il compito di realizzare le singole attività.
Il programma riporta, per ciascun’escursione, il nome o i nomi dei relativi responsabili.
Il responsabile dell’escursione può non ammettere i partecipanti che a causa della scarsa preparazione, dell’inidoneo abbigliamento, dell’atteggiamento tenuto o di quant’altro, potrebbero influire negativamente sullo svolgimento dell’escursione. Il responsabile dell’escursione può modificare il percorso di un’escursione programmata o di spostare o annullare la stessa a causa di sopravvenute necessità.
Il Direttivo può non ammettere nell’elenco i nominativi dei responsabili sezionali che nell’organizzazione di escursioni abbiano dimostrato scarsa attitudine e che non diano sufficienti garanzie, impedendo agli stessi di potersi proporre per nuove escursioni.

OBBLIGHI DEI PARTECIPANTI :

  • Partecipare alla riunione, quando prevista, per l’iscrizione all’escursione e versare la quota richiesta;
  • Essere puntuali all’appuntamento;
  • Essere fisicamente preparati ed in possesso di abbigliamento ed attrezzatura adeguati all’escursione;
  • Attenersi esclusivamente alle disposizioni impartite dal responsabile non abbandonando il sentiero ed il gruppo se non preventivamente autorizzati e collaborando per la migliore riuscita dell’escursione;
  • Prevedendo l’utilizzo della propria autovettura, presentarsi al raduno già riforniti di carburante.
  • Essere a conoscenza del presente regolamento ed accettarlo.

INFORMAZIONI STORICO-NATURALISTICHE

Monticchio

Monticchio è una frazione appartenente ai comuni di Rionero in Vulture ed Atella, situata alle pendici del Monte Vulture, uno dei più antichi vulcani dell’appennino meridionale . E’ suddivisa in tre aree: Monticchio Bagni, Monticchio Sgarroni (entrambe appartenenti al comune di Rionero) e Monticchio Laghi (del comune di Atella), frazione rinomata per la produzione di acque minerali. Dal 1971 è stata istituita la riserva regionale del Lago piccolo di Monticchio, che rappresenta l’habitat naturale di una rara specie endemica di farfalla notturna, la AcanthoBrahmaea europaea.
Le origini di Monticchio sono piuttosto incerte. Tra i primi popoli che vi si insediarono ci furono i Normanni, che si stabilirono nel castello locale (castrum Monticuli), costruito prima del loro arrivo, in località San Vito, nei pressi di Monticchio Sgarroni. Tra il X ed XIII secolo, l’area vide stanziarsi alcuni ordini monastici. Intorno al X secolo appaiono a Monticchio i Monaci basiliani. I religiosi fondarono uno dei centri monastici di maggiore rilievo.
Un altro gruppo clericale che si trasferì a Monticchio fu quello dei Benedettini, lasciando testimonianze storico-religiose molto importanti. Con l’arrivo degli Svevi nel VultureFederico II lasciò la sua impronta anche a Monticchio. Nel corso dei secoli, la località non registrò avvenimenti eclatanti e, con il progredire degli anni, divenne una zona sempre più povera e depressa. Durante il brigantaggio, Monticchio divenne un punto strategico per i briganti, che lo resero un ottimo rifugio per nascondersi dalle truppe sabaude. Qui si riparavano Carmine Crocco e i suoi subalterni.

L’Abbazia di San Michele

L’Abbazia di San Michele, sito in località monticchio Laghi, fu costruita nell’VIII secolo d.C., intorno ad una grotta abitata da monaci basiliani scavata nel tufo, nei pressi della quale sono stati ritrovati depositi votivi risalenti al IV-III secolo a.C. L’abbazia passò poi ai benedettini (che la abbandonarono nel 1456), ai cappuccini (che fondarono una biblioteca e un lanificio) e, nel 1782 all’ordine militare costantiniano, che ne fu proprietario fino al 1866. L’intero complesso è costituito da un convento a più piani, una chiesa settecentesca e la cappella di S. Michele. La Grotta dell’Angelo dedicata a S. Michele è adornata da affreschi risalenti alla metà dell’XI secolo ed era il luogo dove si riunivano in preghiera i monaci italo-greci che anticamente abitavano la zona.

I laghi di Monticchio

Situati alla falda sud occidentale del Monte Vulture occupano le bocche crateriche dell’antico vulcano spento (1.326 m di quota). Pur comunicando tra loro, i laghi presentano un diverso colore: il Lago Piccolo ha un colore verdastro mentre il Lago Grande tende al verde oliva. I laghi, entrambi di forma ellittica, sono separati da un istmo largo 215 m. Il Lago Piccolo ha una superficie di 16 ettari e perimetro di 1800 m, presenta una profondità di 38 m. Il Lago Grande con una superficie di 38 ettari e perimetro di 2700 m, presenta bassifondi estesi per gran parte del bacino, che solo a nord si inabissano fino a 36 m. Il lago piccolo a quota 658 m viene alimentato da sorgenti subacquee del fiume Ofanto, da qui l’acqua defluisce attraverso un ruscello nel Lago Grande, a quota 656 m.

Il castello di Monticchio

Oggi per Monticchio si indica il luogo dove sorge l’Abbazia di San Michele sugli splendidi Laghi, ma in realtà il vero Monticchio è la sommità di una collina a più di settecento metri e l’area circostante siti nella località ” Monticchio Sgarroni” a Rionero in Vulture, ove sono presenti il casale ed il castello di Monticchio (uno dei castelli più antichi della zona) che rappresentano una serie di fortificazioni che difendevano il Vulture sin dall’età prenormanna.
Gli scavi effettuati hanno evidenziato tre diverse fasi di costruzione del castello, databili dal I al XIV secolo. Nel X secolo la struttura fu data in donazione ai benedettini della Badia di Monticchio. In epoca medievale, fu sempre oggetto di conquista di vari feudatari della zona. Nel XI i normanni si spinsero fin sull’Ofanto per occupare il Castello di Monticchio e tutto il Vulture. Successivamente gli angioini conquistarono il Castello. Solo tre ambienti sono oggi visibili, a pianta pseudoquadrata. Al di sopra della struttura muraria emergente si conserva un arco acuto del XII secolo, successivamente rinforzato da una muratura di sostegno esterna, di età angioina. Terremoti e smottamenti continui costrinsero gli abitanti ad abbandonare il villaggio chiamato “Casale con le mura merlate” (anche conosciuto come “Casal Cornuto”).

L’Abbazia di Sant’Ippolito

È situata tra i due laghi. Il suo impianto, riferibile al X secolo, è basiliano. A quest’epoca è da riferire la chiesa. Con l’arrivo dei normanni, i basiliani abbandonarono il Vulture e al loro posto arrivarono i benedettini. I benedettini nell’XI secolo edificarono un secondo luogo di culto (la struttura absidata trilobata tra presbiterio e atrio), trasformando l’antico monastero basiliano di Sant’Ippolito in un’altra badia benedettina. La struttura, costituita da un’unica navata, subì anche alcune modifiche costruttive in stile svevo nel XIII secolo, soprattutto con l’aggiunta della cosiddetta torre “campanaria”. Il terremoto del 1456 distrusse gran parte dell’Abbazia e i religiosi che vi dimorarono furono costretti ad abbandonarla per andare ad occupare l’antico sito della laura basiliana, la rupe sul Lago Piccolo. Oggi di quello che era un tempo l’Abbazia sono solamente osservabili alcuni pilastri e le absidi.

Il Museo di Storia Naturale del Vulture

Inaugurato il 20 dicembre 2008, è stato allestito nei primi due piani dell’Abbazia di San Michele. Il museo mette a disposizione di tutti i visitatori un’interpretazione autentica della storia del Vulture. I percorsi sono costruiti sulla storia del vulcano nei 750.000 anni trascorsi dal momento in cui esso ebbe origine. Il museo si esprime come risultato di un equilibrio tra due idee di museo: quella tradizionale, riferibile alla museografia classica, con una funzione conservativa e scientifica, e quella di museo di recente concezione che pone l’obiettivo di educare attraverso l’interazione e l’intrattenimento. Al visitatore si offre un viaggio a ritroso nel tempo: si parte da una figurazione suggestiva del cammino recente dell’uomo nel Vulture, per passare alla storia degli animali e delle piante infeudati nei diversi periodi sulle sue pendici per giungere, infine, ai fenomeni del vulcano, all’uomo preistorico e alla fauna antica del Vulture.

La Riserva Naturale regionale Lago Piccolo di Monticchio “le Grotticelle”

La riserva naturalistica fa parte del comune di Atella, è dotata di un’estensione pari a 187 ettari ed è caratterizzata, per via del microclima, da una faggeta di bassa quota (650 m s.l.m.). Fu istituita nel 1971, con lo scopo principale di tutelare la Acanthobrahmaea (conosciuta anche con la denominazione di Brahmaea europaea), una rara farfalla notturna scoperta nei boschi di Monticchio dallo studioso altoatesino Federico Hartig nel 1963, che ne costituisce l’unica specie europea della famiglia delle Brahmaeidae. L’insetto giunge di rado presso i laghi, il suo habitat ideale è posto a quote più basse, dove la Foresta di Monticchio costeggia l’Ofanto e la fiumara di Atella. La Riserva è ubicata nella zona pedemontana dell’antico cratere vulcanico del Vulture.
È occupata da un bosco di querce a predominanza di cerro, cui si accompagnano il carpino bianco, l’orniello, l’acero di monte. Nel sottobosco vegetano il biancospino, il corniolo, la fillirea, il perastro.

L’elemento di maggiore interesse è un’associazione di specie di origine orientale che costituiscono le piante nutrici di Acanthobrahmaea europaea, tutte appartenenti alla famiglia delle oleacee. Tra queste il frassino meridionale (Fraxinus angustifolia), pianta di antica origine che presenta in questa zona la diffusione naturale più estrema verso occidente.