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Amore pulito a Murgecchia

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Andrea, Nicola, Gianni, Stephan, Angela, Giovanni, Cosimo, tutti “armati” di guanti da lavoro e un sacchetto nero girano per Murgecchia “agli ordini” di Adriano e di Rocco, gli organizzatori della prima “giornata ecologica” dell’anno.

Oggi è il 21 marzo, data convenzionale dell’inizio della primavera. Forse è capitato per caso o forse no, ma dedicare la data odierna alla pulizia di un’area verde suona come un piccolo contributo, fattivo per liberare la natura dai rifiuti prodotti dall’incuria della “società civile” e simbolico per aiutarla a fiorire anche quest’anno.

Questa volta non siamo soli: ai volontari di Trekking Falco Naumanni si sono uniti anche due giovani guardiaparco e due signore che hanno raccolto l’invito lanciato dal nostro presidente dagli studi di Trm h24.

Così ci muoviamo in ordine sparso a caccia di plastica, carta, alluminio e ceramica, tra gli anemoni fiorstella, le piccole orchidee e le bocche di lupo sparpagliati nelle praterie di asfodeli e di ferule, che si stanno risvegliando dopo un inverno lungo e piovoso.

Anche oggi fa freddo nonostante il sole e poi sulla murgia scoperta il vento è libero di muoversi e andare dove vuole e mi costringe a coprirmi la testa con il berretto di lana.

Vai verso quella “casetta” che è sulla strada, mi dice Adriano, ché là c’è molta roba da raccogliere. Così scopro che qualcuno ha fatto dei canali e poi li ha recintati. I canali convergono l’acqua piovana verso una piccola vasca impermeabilizzata: che cos’è, uno stagno didattico?

Raggiungo il manufatto dove è piantato il vecchio cartello di lamiera giallo che indica la direzione per Madonna delle Vergini. A dire il vero questo posto ispira ben poco di verginale, pieno com’è di fazzolettini e di contenitori di preservativi abbandonati con troppa disinvoltura dalle giovani coppie che qui si appartano in tarda sera. Consumano patatine, coca-cola, birra, vino e poi non trovano di meglio per disfarsi degli involucri ormai vuoti che gettarli comodamente dal finestrino. Magari fuori c’è una luna romantica e la città si vede da lontano nella sua elegante luce serale, la natura suona la sua armonia di suoni e di odori selvatici. Ma non importa nulla se intanto, sera dopo sera, buste, bottiglie e lattine si accumulano rendendo brutto e inquinato quello stesso posto eletto a nido d’amore.

Un poco più lontano dalla strada ci sono parti della carrozzeria di una macchina, di elettrodomestici, sanitari in frantumi e vecchi contenitori arrugginiti qui da chissà quanto tempo. Ci metto poco a riempire il mio sacchetto nero.

Torno indietro per raggiungere gli altri mentre alcuni cani mi abbaiano dal recinto chiuso di una proprietà privata.

Ecco il gruppo che alla fine si è riunito intorno all’ultimo mucchio di rifiuti raccolti. In totale, in circa tre ore e mezza, l’efficiente squadra ha raccolto circa una cinquantina di sacchetti. Sono venuti anche le telecamere e i microfoni di Trm e Rai Basilicata per raccontare l’iniziativa di Trekking Falco Naumanni.

Come concordato con l’assessorato per la gestione del verde pubblico del Comune, sta passando un piccolo autocarro del servizio di nettezza urbana per portare via la monnezza raccolta. Tutti insieme carichiamo la vasca e poi ci spostiamo più giù per caricare gli altri sacchetti ammucchiati lungo l’area battuta.

Alla fine l’automezzo non ce la fa a caricare proprio tutto e qualcosa resta ammucchiato ai margini della strada. Torneranno a completare la raccolta?

Gianni intanto suggerisce di cercare uno slogan per convincere le coppie che frequentano Murgecchia a non sporcare più.
Il concorso è aperto, a voi la parola.

 

Cosimo